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 2015  marzo 22 Domenica calendario

Non c’era gran rispetto nei rapporti tra la banda delle Grandi Opere e l’ex ministro Maurizio Lupi

Non c’era gran rispetto nei rapporti tra la banda delle Grandi Opere e l’ex ministro Maurizio Lupi. Un esempio è l’episodio del 16 luglio 2014, descritto nelle informative del Ros dei carabinieri di Firenze. Il protagonista è Francesco “Frank” Cavallo, uno dei quattro arrestati della scorsa settimana, un lobbista vicinissimo a Lupi (è quello che gli regala il vestito), ma privo di ruoli ufficiali al ministero delle Infrastrutture. Cavallo riceve una mail accorata da Claudio De Eccher, dell’omonimo gruppo di costruzioni, che ha un problema con un’interdittiva antimafia. “Frank” promette di muoversi subito: si tratta di parlarne a Lupi perché intervenga su Alfano, che come ministro degli Interni è competente sulla materia. Da sinistra Stefano Saglia, Stefano Perotti e Francesco Cavallo (foto Ansa) Da sinistra Stefano Saglia, Stefano Perotti e Francesco Cavallo (foto Ansa) Alle 17,12 gira la mail di De Eccher a Lupi con un’ironica richiesta di un incontro a cena: “Pazzesco. Ma come cazzo ha fatto a pensarlo. Stupendo vero. Ceniamo insieme stasera?”. Poi, non avendo ricevuto alcun cenno di risposta dal ministro, alle 21,12 gli manda il seguente sms in cui sollecita di essere richiamato: “Pezzo di cazzone te lo io l’euro per rispondere se hai problemi”. CLAUDIO DE ECCHER CLAUDIO DE ECCHER Il sistema funziona perché dopo pochi istanti Lupi gli telefona e si mettono d’accordo per vedersi. “Se vuoi passo domattina per la Messa”, gli dice Cavallo. “No, domani mattina vado a correre”, gli risponde il ministro-maratoneta. I due poi si vedranno al ministero.