varie, 20 marzo 2015
POKER «Io ho vinto 27 titoli italiani, ma pensa a Pietrangeli: 4 finali del Roland Garros e 2 vittorie
POKER «Io ho vinto 27 titoli italiani, ma pensa a Pietrangeli: 4 finali del Roland Garros e 2 vittorie. Un altro mondo. Bello, però. Eravamo poveracci che giravano e si divertivano un sacco. Tra un match e l’altro giocavamo a poker per levarci due lire. Accettavamo gli inviti belli, io adoravo il Cairo» (Lea Pericoli, che domani compier 80 anni). VECCHIO «È vero che negli ultimi tempi non ho giocato molto, ma per me questo è uno stimolo a lavorare sempre di più. Sono veramente stanco di sentire che sono vecchio e che sono arrivato a fine carriera. Ho 33 anni. Contro la Francia non c’ero per una scelta tecnica, ora sta a me dimostrare che ci sono ancora» (Martin Castrogiovanni). UN GIORNO «Il più forte portiere che ho avuto accanto? Sirigu. Sabatini mi volle a Palermo per fargli da secondo e forse anche allenarlo. Un giorno, quando smetterò, a 40 anni, mi piacerebbe fare l’allenatore dei portieri. Mi piace molto. E poi ammiro il nostro avversario di domenica prossima. Marchetti. Abbiamo avuto un percorso simile, veniamo dalla C e siamo veneti entrambi» (Francesco Benussi, scopertosi titolare a Verona). RIPETERSI «Ripetersi è sempre più difficile ma anche esaltante. Il vantaggio è che le emozioni di Londra all’ultimo secondo nessuna avversaria me le potrà più togliere. Resteranno solo mie, e sono sicura che ce ne saranno altre» (Elisa Di Francisca). SPOGLIATOIO «Mourinho, “tituli” a parte, è il tecnico più completo che ci sia: motivatore e comunicatore eccezionale. Poi, il Mourinho dentro lo spogliatoio è molto più credibile e umano rispetto al personaggio costruito dalla stampa» (Nicolas Burdisso). CASA «Non me ne andrò mai da Stavanger, è la mia casa. Ho tutto lì, c’è la mia vita. Non c’è neve e fa freddo in inverno, certo, ma non più del Belgio. Magari non è molto famosa Stavanger, ma ci sono dei bei panorami, a maggio un bel festival internazionale di jazz, qualche anno fa è stata anche capitale europea della cultura». (Alexander Kristoff). MODELLO «Ho frequentato la scuola tedesca sino al secondo anno delle superiori, parlo bene anche inglese. Anche qui, dico grazie ai miei. Un giorno crescerò i miei figli con lo stesso modello sportivo e culturale che ho ricevuto» (Lorenzo De Silvestri).