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 2015  marzo 20 Venerdì calendario

AUTOSTRADA TEDESCA DA FORMULA 1

Berlino
Giorni fa a cena con un amico venuto a Berlino abbiamo parlato dei vigili urbani di Roma. Qui non esistono, lo informo. Io li ho visti, mi contraddice. Non è possibile, insisto, nella capitale pensa a tutto, basta a tutto la Polizei. Ho visto una macchina dei vigili berlinesi, insiste lui.
Per fortuna noi siciliani siamo considerati gli inglesi del Mediterraneo, e sono rimasto calmo per non smentire la nostra nomea. Finalmente, è intervenuta un’amica che l’ha messo a tacere: lui, cioè io, vive da 23 anni a Berlino, saprà bene se ci sono i vigili o no? Ma è normale. Quando abitavo ad Amburgo, ero assillato da amici italiani che volevano convincermi che la città anseatica si trova sull’oceano, o almeno sul mare. Ci vivevo da sei anni e non me ne ero mai accorto. Il Mare del Nord è a un’ottantina di chilometri, come il Baltico. Per trovare un oceano, bisognerebbe navigare a lungo. Allora perché c’è un porto? Loro rimanevano dubbiosi su di me, e su Amburgo.
Quindi, ho rinunciato a spiegare che non è vero che sulle autostrade tedesche non esiste un limite di velocità, come continuo a sentire ripetere in Italia. In teoria sono libere, tranne nei tratti controllati. Tra Berlino e Francoforte, una distanza come da Roma a Milano, su 540 chilometri i tratti dove ci si può sfogare non superano gli 80 chilometri. Per il resto si devono rispettare i cartelli: 100, 110, 130, qui non si sgarra, ci sono radar dappertutto.
Ma in Baviera c’è una «Raser-Autobahn», l’autostrada dei guidatori folli. Per 67 chilometri, lungo il tratto da Monaco a Garmisch, verso la Svizzera, potete emulare i campioni della Formula 1. Inutile aggiungere, che la «A95» ha il record degli incidenti, spesso mortali. La zona, intorno ai laghi a sud della capitale bavarese, vanta anche la più alta concentrazione di milionari e, di conseguenza, di automobilisti che si possono mettere al volante di una Porsche turbo. Le Ferrari sono rare: comprare una rossa viene considerato dai milionari in calzoncini di cuoio una poco elegante ostentazione di ricchezza e di esterofilia.
L’autostrada è perfetta ma con curve continue, il che aumenta lo «Spass», il divertimento degli emuli di Alonso. Una Porsche arriva ai 320, garantisce la «casa», e loro vogliono controllare se è vero. Inoltre, sulla «Raser-Autobahn» non si incontrano autotreni. Quando si accorgono che sfiorando la velocità di decollo frenare è un’arte per campioni, di solito è troppo tardi. Nell’agosto dell’anno scorso, un automobilista di Monaco, 45 anni, ha superato a oltre 200 all’ora altre normali vetture, infine ha preso il volo finendo con la Porsche in un boschetto. Morto sul colpo. Uno fra tanti.
«Quando c’è foschia, o comincia a piovere, noi siamo sicuri, prima o poi ci chiamano sul luogo di un incidente», commenta Christian Abt, dei vigili del fuoco di Penzberg. Ma gli automobilisti continuano a darsi appuntamento via internet sulla A95. E ciò dimostra che è un’eccezione sulla rete stradale tedesca.
In Germania molti chiedono di imitare i vicini europei e di porre un limite di velocità sulle autostrade. Altri ribattono che non serve, la gran parte di incidenti e di morti si registra sulle strade provinciali dove al massimo si può andare a 100. Le vittime della strada sono scese al minimo storico nel 2014, 619 morti, 61 in meno rispetto all’anno precedente. I due terzi sulle strade provinciali. Negli anni Settanta erano oltre 3 mila. La Porsche comunica che non vuol modificare i suoi motori perché non raggiungano velocità da Gran Premio, ma è d’accordo per introdurre limiti ovunque sia ragionevole.
Il mio consiglio è di evitare l’autostrada da Garmisch a Monaco. E, credetemi, ad Amburgo non c’è il mare, neppure l’oceano, i vigili urbani a Berlino non esistono. E se correte troppo sulle autostrade dalla Baviera alla Prussia, rischiate una multa di centinaia di euro.
Roberto Giardina, ItaliaOggi 20/3/2015