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 2015  marzo 19 Giovedì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - LE DIMISSIONI DI LUPI


REPUBBLICA.IT
ROMA - Maurizio Lupi si dimette. L’annuncio è arrivato poco fa, dopo una giornata caratterizzata da vertici e voci di addio, durante la registrazione di "Porta a porta": "Domani al termine dell’informativa rassegnerò le mie dimissioni", ha detto il ministro dimissionario durante la trasmissione. Lupi ha inoltre detto di aver avuto in mattinata un lungo colloquio con il premier Matteo Renzi insieme al leader Ncd Angelino Alfano e di avere anche telefonato al presidente della Repubblica "come era doveroso, perchè i ministri li nomina lui. Quando ti vedi tirato in ballo, non so per che cosa, la decisione migliore è questa". "Credo che forse un mio gesto - che non vuol dire ritirarmi alla politica, perché non c’è bisogno di una poltrona per fare politica - e questa mia decisione rafforzeranno l’azione del governo", ha poi aggiunto Lupi, che ha aggiunto di non aver "mai avuto favori o ricevuto qualcosa per il servizio della mia funzione".
Il figlio e Perotti. "Io chiedo a Incalza dei suggerimenti per Luca, non delle consulenze, intendevo questo - ha detto il ministro dimissionario parlando delle intercettazioni - poi Incalza chiama Perotti ma questo non può essere addebitato a me". Sulla questione legata al Rolex ha raccontato: "Mio figlio ha ricevuto un regalo per la sua laurea da un amico: io non mi sono sentito di dire al ragazzo restituisci l’orologio, non lo so, forse ho sbagliato".
Il Rolex e la famiglia. "Quando ti vedi tirato in ballo, pur avendo valutato i magistrati che non ho alcuna responsabilità, vedi tirato in ballo tuo figlio, gli amici... Ma perché tirare in ballo la mia famiglia?", ha poi affermato, "Franco Cavallo è un mio carissimo amico e rimane un mio carissimo amico, se ha sbagliato pagherà". Sulla questione legata al Rolex ha raccontato: "Mio figlio ha ricevuto un regalo per la sua laurea da un amico: io non mi sono sentito di dire al ragazzo restituisci l’orologio, non lo so, forse ho sbagliato".
Il successore.Sul suo possibile successore, Lupi ha dichiarato: " Credo che sia interesse di Renzi, come presidente del Consiglio e anche come segretario del Pd, non indebolire la coalizione, dando così meno peso alle ragioni per cui è nato questo governo, che non è un monocolore Pd".
Il Pd apprezza. Il gesto di Lupi ha raccolto l’apprezzamento di Lorenzo Guerini, vicesegretario del Pd: "La decisione di Maurizio Lupi, è un gesto politico da apprezzare. Un atteggiamento ragionevole e serio, che dimostra la sua attenzione per le istituzioni. Avanti insieme per procedere senza esitazione a cambiare l’Italia e a renderla più giusta e competitiva". Sulla stessa lunghezza d’onda la vicesegretaria del Pd Debora Serracchiani: "Il ministro Lupi ha dimostrato sensibilità istituzionale e cognizione dell’opportunità politica .E’ apprezzabile che abbia rimosso sul nascere qualunque ombra, anche eventuale, dal governo, che proseguirà il suo lavoro con l’energia sperimentata. Il mio augurio è che possa chiarire la sua posizione".
Il plauso di Alfano. Apprezzamenti sono arrivati anche dal ministro degli Interni Angelino Alfano: "La decisione del ministro Maurizio Lupi è da uomo delle istituzioni perbene e onesto. In lui l’uomo e il politico coincidono per correttezza e linearità. Gli siamo stati accanto e gli saremmo stati a fianco qualunque scelta avesse deciso di fare". "Il suo gesto - prosegue il leader di Ncd - è la più alta testimonianza di distanza da logiche di potere. Lupi non si dimette da politico. Farà politica, se possibile, con più forza e determinazione.
Insieme a noi. Come sempre".
La giornata. Oggi il ministro delle Infrastrutture aveva incontrato il presidente del consiglio Matteo Renzi e il leader di Ncd Angelino Alfano: "Renzi mi ha detto: "io non ti ho mai chiesto né chiederò le tue dimissioni perché non posso chiederle, dico che è una tua decisione - ha raccontato Lupi - lo ripeto: né il segretario del Pd, né il presidente del Consiglio mi hanno chiesto le dimissioni". Sull’atteggiamento dell’Ncd, Lupi ha poi aggiunto: "Devo ringraziare anche il mio partito. Tutto il mio partito mi ha detto che non devo dimettermi perché non c’è ragione". Domattina è confermata l’informativa alla Camera sull’inchiesta Grandi opere, prevista per le 11: "Ho voluto fortemente l’informativa in Parlamento - ha spiegato Lupi - perchè voglio rispondere alle doverose e legittime domande che i gruppi parlamentari e i giornalisti si sono posti da quando è scoppiato lo scandalo"
Stamattina, intervenendo a L’Aria che Tira (La7), Gianni Cuperlo aveva dichiarato: "Io penso che sarebbe un fatto positivo se il Ministro, venendo in Parlamento come ha detto e chiarendo tutti questi aspetti, prendesse atto che la mappa degli eventi che lo coinvolgono è tale che...".
"Su una materia come questa - ha aggiunto Cuperlo - penso che bisogna avere senso di responsabilità di appartenere a un gruppo e a un partito, e prenderemo una posizione congiunta, mi auguro condivisa. Ritengo che, al netto di qualunque scelta garantista, la situazione sia abbastanza insostenibile".
Le parole di Cuperlo confermano quanto riportato da Repubblica sul clima all’interno del Pd per il caso legato al ministro delle Infrastrutture. Lo stesso Renzi non aveva intenzione di difendere il ministro in aula: "La scelta sta a lui: o se ne va da solo oppure il governo non si schiera e si rimette all’aula", avrebbe detto il premier ai suoi fedelissimi confermando l’intenzione di non intervenire direttamente sulla questione.