Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  marzo 19 Giovedì calendario

BUND – Il Quantitative easing è scattato, ma in Germania stenta a decollare. Questo avviene perché la Bundesbank, la banca centrale tedesca guidata da Jens Weidmann, fatica a comprarli

BUND – Il Quantitative easing è scattato, ma in Germania stenta a decollare. Questo avviene perché la Bundesbank, la banca centrale tedesca guidata da Jens Weidmann, fatica a comprarli. Sono infatti pochi gli investitori disposti a vendere le obbligazioni tedesche. Gli esperti spiegano che per quest’anno in Germania sono attese emissioni nette per meno di 5 miliardi di euro, visto che Berlino punta all’equilibrio di bilancio e non ha bisogno di indebitarsi molto, ma la Buba (come viene chiamata familiarmente la Bundesbank) dovrebbe acquistare ogni mese titoli per un controvalore di 11 miliardi. A farsi avanti nello shopping finanziario sono soprattutto le compagnie assicurative e i fondi pensione, che in base alla regolamentazione devono avere in portafoglio numerosi bond sovrani a garanzia della loro solvibilità. Anche diversi istituti centrali di altri paesi si propongono per diversificare le loro riserve e, una volta entrati in possesso dei titoli, sono restii a venderli. Perfino gli investitori stranieri preferiscono prendere tempo. Il mercato primario, quello delle obbligazioni in fase di emissione, non è in grado di soddisfare l’elevata domanda. Per ovviare alle difficoltà, comunque, la Bce può autorizzare l’acquisto da parte della Bundesbank di altri attivi, a cominciare dai titoli di stato francesi o italiani. ItaliaOggi 19/3/2015