Giulia Cerasoli, Chi 18/3/2015, 18 marzo 2015
TRA DUE MESI CAMBIO VITA E SPOSO EDDY
[Nichi Vendola]
CASERTA – MARZO
Tra due mesi chiudo una fase della mia vita e apro l’ultima tappa della mia avventura politica. Non mi trasferirò in Canada, ma sposerò Ed (Eddy Testa, ndr), se me lo chiederà».
La svolta di Vendola si chiama “Fattore umano” e campeggia sul cartellone della sua “Leopoldina” casertana, tra tavoli di lavoro e dibattiti. Dopo 10 anni di governo Nichi non sarà più il presidente della Puglia (al suo posto si è candidato Michele Emiliano), ma solo il leader di Sel (Sinistra Ecologia Libertà) il partito che ha fondato. Una rivoluzione totale, che lo porterà a essere più presente a Roma e a compiere magari quei grandi passi a livello personale rimandati per mancanza di tempo.
Che con il suo compagno Eddy Testa vada a gonfie vele si capisce subito quando ci mostra un filmato sul cellulare in cui Ed cucina le melanzane alla parmigiana con la mamma novantenne di Vendola. «Non sono fantastici?», esclama orgoglioso Vendola. «Ed ha avuto molta pazienza in questi dieci anni, quando tornavo a casa stanco, nervoso a volte sotto inchiesta, pressato da mille cose... Sì, ci sposeremo, ma solo se me lo chiederà lui».
Domanda. Presidente, allora non si trasferirà in Canada, il paese del suo compagno, come aveva detto?
Risposta. «È un’invenzione della stampa. Non potrei mai vivere in Canada, per motivi meteorologici. Sono un uomo del Sud, non sopravviverei in un paese dove per quattro mesi l’anno si sta a meno 30».
D. Fattore umano è il marchio della svolta?
R. «Sì, vogliamo riportare questo principio al centro di tutto. È da quando ho fondato Sel che lo penso. Mi interessa la centralità dei diritti delle persone, la partita e non “il partito”. Oggi viviamo dominati dalla propaganda. Renzi ci offre ogni giorno un prodotto pubblicitario e corre cercando di non farsi raggiungere dagli altri. La sua è apologia della velocità, il suo riferimento è Marinetti (il fondatore del Futurismo, ndr). Beh, per noi cambiare verso è l’elogio della lentezza. Ascoltare le disabilità, ripensare il governo del territorio, la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. La velocità fine a se stessa non è il presupposto per costruire una società migliore».
D. Che cosa pensa, lei che è da sempre un paladino dei diritti civili, della polemica scatenata da Dolce e Gabbana con la loro intervista a difesa della famiglia tradizionale?
R. «Dolce e Gabbana vivono in un mondo dorato. Dall’alto del loro rango sociale non capiscono che cosa significa vivere in un paese dove l’omofobia uccide e il deficit di diritti pesa su molte vite. Non pretendo che si sposino e facciano dei figli, questa è una loro scelta. Ma matrimonio o adozione sono decisioni davvero differenti. Il tema della genitorialità mi ha sempre intrigato nel profondo, dall’infanticidio alla costruzione di un’adolescenza consapevole. La crisi della famiglia è l’oggetto vero di cui occuparsi».
D. Ha voglia di diventare padre?
R. «È un pensiero che riposa in un angolo della mia vita. Un argomento rimandato a dopo l’esperienza di governatore. Da maggio tutto cambierà».
D. Lei però ha sempre amato il mondo dell’infanzia.
R. «Sì e dopo dieci anni ricomincerò a scrivere. Scriverò filastrocche per bambini. Per me è importante il rapporto con i più piccoli e quello con i vecchi. Mia madre ha 90 anni ed è straordinaria. Ci sentiamo tutti i giorni. La nostra società ha interrotto la funzione bambininonni, ed è grave».
D. Dieci anni sulla poltrona di governatore della Puglia.
R. «Vissuti al cardiopalma. Ogni giorno la responsabilità di 4 milioni di vite sulle spalle cercando di fornire risposte concrete. La Puglia ora è una protagonista della scena mondiale per la cultura, l’innovazione e il turismo. Certo, ho sofferto varie vicende giudiziarie, ma ne sono uscito indenne... Da maggio non mi sveglierò più con l’ansia del meteo».
D. Del meteo?
R. «Sì, era il primo pensiero. Essendo responsabile anche della protezione civile».
D. A sinistra di Matteo Renzi, oltre lei, ora c’è Maurizio Landini. E potrebbe esserci anche una Laura Boldrini leader.
R. «Eviterei questa personalizzazione. Di Landini apprezzo la voglia di riempire un vuoto. Riaggregare l’associazionismo, con le sue esperienze diverse è una prospettiva necessaria. La Boldrini fa politica solo perché difende il Parlamento? Andiamo».
D. Il Fattore umano è il tema dei temi, in un momento in cui la disumanità invece sta dilagando. Che cosa pensa di Papa Francesco?
R. «Che è l’unica risposta al vuoto di senso, al male assoluto dell’Isis. Con Bergoglio la Chiesa si è rimessa il grembiule, cerca Dio negli ultimi. Come possono invece i principi di Bruxelles, con le loro pagelle, restare indifferenti davanti ai poveri della Grecia? Che Europa è questa?».