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 2015  marzo 17 Martedì calendario

IL FONDAMENTALISMO CRISTIANO TARGATO MAGDI

La strage dei cristiani dà una mano ai partiti della razza impegnati a ripulire il Belpaese da neri, gialli, marron: lasciamoli in mare con la morte sulle spalle. Per nobilitare di dignità teologica le grida delle felpe Tv, il Corano arriva in edicola spiegato da Magdi Cristiano Allam, egiziano ormai italiano, sociologo e giornalista, musulmano battezzato da Benedetto XVI nella pompa d’oro di San Pietro: padrino Maurizio Lupi, futuro ministro Cl. Avverte chi legge il libro sacro: l’Islam moderato non esiste. Scritture che parlano chiaro: vittime del Charlie Hebdo? Uccise da Allah perché ogni musulmano moderato ripete 17 volte al giorno che ebrei e cristiani sono nemici da combattere. “Combattere“ si può tradurre dall’arabo “ammazzare, assassinare, massacrare“. Ecco perché “l’Islam non è religione di pace, incita all’odio, istiga la violenza“ che trascina nell’estasi i devoti tagliagole. Il Corano spiegato così è come far commentare la Bibbia ad Ali Khamenei, guida spirituale dell’Iran, ayatollah che andrebbe a nozze sul libro di Giosuè al quale il Signore ordina di passare a fil di spada uomini e donne, animali; visioni tribali che beatificano gli orrori di chissà quale cielo. Magdi viene da un lungo cammino. Scopre a 56 anni che i musulmani possono essere moderati se antepongono cuore e ragione, ma quando “l’Islam si sostanzia nel Corano“ trasforma i credenti nelle bestie che vediamo. La Fallaci cerca di convertirlo, Magdi rifiuta ma si ricrede mentre Oriana comincia a morire. Fallaci, Papa, Lupi, Comunione e liberazione, abbraccio pubblico del presidente Ciampi, trionfi che ogni ragazzo sogna negli angoli dei giornali: Magdi editorialista di Repubblica, vicedirettore ad personam del Corriere, deputato europeo di Forza Italia dalla quale si dissocia per il fastidio di un musulmano conservatore compagno di cordata. Si spegne anche l’amore per la Chiesa “fisiologicamente tentata dal male e da quel relativismo religioso che legittima l’Islam“, povero Benedetto XVI che a Ratisbona ripete le parole di Paleontologo: “Mostrami ciò che Maometto ha portato di nuovo, vi troverai solo cose cattive e disumane” . Per rimediare è “costretto“ alla preghiera piegato verso la Mecca nella moschea Blu d’Istanbul. Senza parlare di Francesco che a Lampedusa benedice chissà quali canaglie. Le delusioni convincono Allam a fondare un partito, “Amo l’Italia“.

n MINACCIATO da Hamas (allarme dei servizi segreti) gira con quattro uomini della scorta e scrive Viva Israele: “Essendo la mia vita fortemente collegata alla sua esistenza, la bizzarria del destino ha voluto fosse un musulmano laico, in prima linea anche a rischio di morire, a difendere il diritto a esistere dello Stato ebraico”. Lettori dalla memoria lunga mandano ai giornali la registrazione di un suo discorso Anni 70 al Broletto di Pavia: Israele la smetta di schiacciare i palestinesi. Ma il passato è passato e il cammino di Allam moltiplica le strade. Getta l’ancora a Fratelli d’Italia e spunta tra i devoti di piazza del Popolo sotto il palco di Salvini a due passi dai ragazzi neri di CasaPound. La prefazione al Corano conferma il nuovo cammino con un successo che brucia i libri in edicola. Certi italiani non aspettavano altro. E Magdi si commuove e ringrazia “l’integrità intellettuale e il coraggio umano di Alessandro Sallusti“ (direttore del Giornale). Ha permesso di sconfiggere “la strategia finalizzata a imporci l’autocensura“, quindi a rassegnarsi “alla dittatura dell’Islam, spogliati dei valori della nostra civiltà“. Se Woody Allen lo incontra gira subito Zelig 2.