Elena Molinari, Avvenire 18/3/2015, 18 marzo 2015
DAVANTI AL BOIA IL DETENUTO PIU’ ANZIANO
A Cecil Clayton manca il 20 per cento del lobo frontale, la parte del cervello che controlla gli impulsi e rende capaci di esprimere giudizi, e non capisce perché si trovi nel braccio della morte. Nonostante ripetuti esami psichiatrici lo abbiano definito mentalmente disabile lo Stato del Missouri lo vuole mettere a morte oggi stesso per l’uccisione di un vicesceriffo avvenuta 21 anni fa. Clayton, a 74 anni, è anche il più anziano detenuto al quale la giustizia americana vuole iniettare un cocktail letale di farmaci. La Corte suprema del Missouri ha giù rifiutato d’intervenire in suo favore.
L’incidente che ha cambiato la vita di Clayton risale al 1972, quando una grande scheggia di legno rimbalzò dalla sega che l’uomo operava in una segheria e gli trafisse il cranio. Uno dei suoi fratelli ha testimoniato che, dopo l’incidente, Clayton «ha rotto con la moglie, ha iniziato a bere, non è stato più capace di lavorare e ha iniziato ad avere esplosioni di violenza». La sua capacità di leggere e scrivere sono scese ai livelli di terza elementare e ha iniziato a soffrire di allucinazioni e paranoia.
Nel 1996, Clayton ha ucciso con un colpo di pistola Christopher Casetter, un poliziotto di 29 anni, padre di tre figli, che era stato chiamato a dirimere una disputa domestica. Una giuria del Missouri lo ha condannato a morte. E, a meno che la Corte Suprema degli Stati Uniti o il governatore Jay Nixon intervengano, il 74enne morirà oggi all’alba. Ma molti esperti legali hanno sollevato seri interrogativi sulla costituzionalità dell’esecuzione di Clayton.
La Corte Suprema federale ha infatti ripetutamente dichiarato che l’Ottavo emendamento della costituzione Usa vieta l’esecuzione di persone cui la malattia o disabilità mentale impedisca di comprendere le conseguenze delle loro azioni. Il tribunale ha stabilito inoltre che i detenuti hanno diritto ad un’udienza finale sulla loro competenza mentale una volta che la data della loro esecuzione è stata fissata. La Corte Suprema del Missouri ha negato a Clayton tale audizione. I suoi avvocati hanno insistito che la lesione cerebrale del loro cliente è evidente e che tre psichiatri che lo hanno visitato ne hanno già certificato gli effetti.