varie, 18 marzo 2015
BASTA «Il calcio è uno sport che mi fa divertire. Però ci gioco e basta, le partite non le guardo mai e di quel che succede nell’ambiente non so nulla» (Mauro Icardi)
BASTA «Il calcio è uno sport che mi fa divertire. Però ci gioco e basta, le partite non le guardo mai e di quel che succede nell’ambiente non so nulla» (Mauro Icardi). SATELLITE «L’Italia era quello che sognavo fin da ragazzino, quando mi ispiravo a Tino Asprilla. Anche di recente sintonizzavo sempre il satellite della mia tv per seguire le partite di Cuadrado e Muriel. In Italia può succedere che un piccolo club come il Cesena pareggi a San Siro, in altri Paesi le grandi di solito vincono con punteggi molto larghi contro le squadre provinciali. A Cesena ho trovato l’ambiente che cercavo per migliorare e crescere» (Carlos Carbonero). ERBA «Io vado per vincere. Sempre. Se non fosse così starei a casa a tagliare l’erba in giardino e a fare legna per il caminetto. Però con questo non sto dicendo che sono il più forte» (Fabian Cancellara). SHOPPING «La nostalgia l’avevo io come tutte le mie compagne di squadra, anche se Baku è una città internazionale dove trovi qualunque cosa. Il problema sono i costi: poco shopping e rarissime cene fuori, tutto costa il doppio rispetto all’Italia» (la regista azzurra e ora anche di Modena Francesca Ferretti). ZAVORRA «La mia condizione è buona, ma non sufficiente per vincere. Sono al 9 per cento di massa grassa e sono sicuro che quelli che mi sono arrivati davanti sono più tirati. Posso arrivare al 6. Capito perché sono contento? Perché quando tolgo la zavorra…» (Vincenzo Nibali dopo la Tirreno-Adriatica). LEADER «Non ho rimpianti, nonostante tutto. Sapevo di dover essere paziente con me stesso, perché serve tempo per recuperare quando resti fuori per quasi due anni. Ma sapevo che sari tornato ai livelli di prima. Adesso sto facendo quello che ho sempre fatto: essere leader e giocare minuti importanti» (Danilo Gallinari). SPARIGLIA «Guarin è uno generosissimo. Il classico giocatore che spariglia. Magari sbaglia certi palloni, ma dà sempre la sensazione di poter segnare o far segnare» (Massimo Moratti). TRAUMI «Mi sono consultato con specialisti, amici, familiari, compagni di squadra e ho fatto ricerche sugli studi che hanno trovato una relazione fra traumi cranici e violenza nel nostro sport. Sono arrivato alla conclusione che rischiare così tanto non valga la pena» (Chris Borland, il linebacker dei San Francisco 49ers che ha annunciato il ritiro dal football ad appena 24 anni).