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 2015  marzo 17 Martedì calendario

IL LEGIA FA DEI TIFOSI UN ESERCITO

U na poltroncina un sedere. L’obiettivo di ogni dirigenza diventa imperativo per una società abituata a ragionare in termini militari. Lo impone la tradizione del Legia, club nato nel marzo 1916 nelle trincee della Volinia. Tra un massacro e l’altro i soldati inquadrati nell’armata austro-ungarica trovarono il modo di fondare una squadra lungo il fronte orientale. Stretto tra Hitler e Stalin, solo nel secondo dopoguerra il Legia divenne il club di riferimento dell’esercito polacco e prese a spopolare entro i confini. Oggi che la priorità è riempire i 30 mila posti della Pepsi Arena la strategia corrisponde a un marketing aggressivo.
Abbonati colonnelli
Un ragazzo con divisa grigia e baionetta in mano è il testimonial del programma Legiony . I punti fedeltà ricalcano i 12 gradi dei tempi del maresciallo Jozef Pilsudski (anni 1920-30): chi assiste a un match del Legia diventa soldato semplice e così via fino agli ufficiali (almeno 14 ticket) e ai colonnelli, proprietari di abbonamento annuale. La scalata marziale prevede privilegi: dagli autografi dei giocatori alla possibilità di assistere alle sedute tattiche, i posti migliori allo stadio e l’invito ai più piccoli sul terreno di gioco per lo scambio di gagliardetti. Il Legia potrebbe non aver scelto il simbolismo più adatto, visto il preoccupante ritorno di passione per l’estremismo di destra in Polonia. O forse l’ha fatto proprio per quello. La curva di casa ne è tutt’altro che esente: negli ultimi anni più volte la società ha subìto multe per i cori razzisti. Anche nel continente gli ultrà del club, eliminato dall’Ajax ai sedicesimi di Europa League, brillano per intolleranza: in estate una loro coreografia rappresentò come un maiale la Uefa, rea di aver estromesso la squadra dalla Champions per aver schierato un giocatore squalificato contro il Celtic.
La fine della corsa europea permetterà alla squadra allenata dall’ex difensore del Manchester United il norvegese Henning Berg, 45 anni, di concentrarsi sulla Ekstraklasa. Per alzare il terzo titolo consecutivo il Legia deve superare la concorrenza dell’Jagiellonia, ora secondo a 5 punti di distanza a 6 turni dalla fine. Nonostante cessioni dolorose come la stellina 17enne Bielik (Arsenal) e Miroslav Radovic (da febbraio all’Hebei China Fortune nella seconda divisione cinese), i campioni di Polonia continuano a reperire risorse. E comunque hanno la rosa più cara del Paese (sui 20 milioni di euro il valore). Il nuovo nome da annotare è quello del 20enne trequartista Ondrej Duda, autore di un gran gol contro il Metalist. È già nel giro della nazionale slovacca che guida il girone di C di qualificazione a Euro 2016 (quello della Spagna), condizione ritenuta sufficiente a Bratislava per l’etichetta di nuovo Hamsik.