A. Bas., Il Messaggero 18/3/23015, 18 marzo 2015
INTERCETTAZIONI CON LO SCONTO
Intercettare costerà di meno. Lo sconto alle procure sui costi delle intercettazioni telefoniche è arrivato ieri direttamente dal Senato, dove è in discussione la riforma della Pubblica amministrazione. Con un emendamento firmato da due senatrici del Partito Democratico, Doris Lo Moro e Lucrezia Ricchiuti, il costo delle tariffe riconosciute agli operatori di telecomunicazione e ai gestori degli apparati, sarà ridotto del 60 per cento. Bisognerà adesso capire quale sarà la reazione dei vari operatori telefonici che sono obbligati a permettere l’accesso alle loro reti per effettuare le intercettazioni dal codice delle Comunicazioni. Le varie Telecom, Vodafone, Wind, sostengono costi elevati per permettere questi servizi e i pagamenti da parte del ministero della giustizia non sono puntuali, tanto che avrebbero accumulato alcune centinaia di milioni di euro di fatture arretrate.
La spesa complessiva per le intercettazioni telefoniche è stata nel 2011 di 260 milioni di euro. Ma il costo è in costante crscita, tanto che diversi sono stati i tentativi di ridurlo. Con un provvedimento nel 2012, per esempio, lo stanziamento è stato ridotto di 25 milioni di euro.
Ma i piani di risparmio sono da sempre più ampi. Da tempo è allo studio un’iniziativa del ministero della giustizia per l’istituzione di una gara unica nazionale per il servizio di intercettazione telefonica, telematica ed ambientale. Questa viene considerata una priorità assoluta in grado di permettere ampi margini di economia sulle spese complessive per queste attività. Ma la gara unica non ha mai avuto vita facile, soprattutto per il timore di creare una sorta di Grande Fratello delle intercettazioni telefoniche.
L’avvocatura dello Stato aveva invece consigliato di predisporre delle gare su base regionale. Il punto è che i costi delle intercettazioni variano molto da procura a procura, ed era proprio questo uno dei problemi che si intendeva affrontare con il progetto della gara unica.
L’Italia, intanto, rimane un Paese nel quale si fa ampio uso degli ascolti. Secondo gli ultimi dati i soggetti finiti sotto intercettazione sono oltre 18 mila, mentre secondo i calcoli dell’Eurispes, uno dei principali centri di ricerca privati, sarebbero addirittura 181 milioni le chiamate intercettate ogni anno in Italia.
A. Bas.