Ettore Bianchi, ItaliaOggi 17/3/2015, 17 marzo 2015
DISNEY RIFÀ LE VECCHIE STORIE
Per evitare nuovi, clamorosi fallimenti al botteghino Disney torna all’usato sicuro. La casa di produzione americana punta sui vecchi successi, che vengono riproposti in versioni aggiornate e tecnologicamente evolute. È il caso di tre classici come Cenerentola, Il libro della giungla e La bella e la bestia.
Per quanto riguarda Cenerentola, personaggio interpretato ora dall’attrice britannica Lily James, il film è stato diretto dal regista Kenneth Branagh, che ha seguito un filone classico come volevano i vertici della Disney.
Dunque, costumi tradizionali, senza sorprese, ma anche la volontà di far emergere le vite interiori dei personaggi della favola. La realizzazione è costata circa 100 milioni di dollari (95 mln euro) e i sondaggi hanno evidenziato che vi sarà un pubblico in gran parte femminile nelle sale, che porterà in cassa a breve termine 70 milioni di dollari (66 mln euro).
E via di questo passo. Ecco così riapparire (se ne parlerà comunque l’anno prossimo) Il libro della giungla, che nel rifacimento vedrà l’apparizione di animali realizzati dal computer insieme a un ragazzo in carne e ossa. Quindi sarà la volta de La bella e la bestia, che riproporrà le stesse canzoni del lungometraggio uscito 23 anni fa e la cui uscita nelle sale è prevista nel 2017. Non mancheranno il seguito di Alice nel paese delle meraviglie e una versione aggiornata di Dumbo.
Si tratta di un modo di agire che trova le sue radici nel percorso cinematografico di Walt Disney. Al di là della serie Pirati dei Caraibi, gli unici film a incassare oltre 500 milioni di dollari (472 mln euro) a livello globale nell’ultimo decennio sono stati il primo Alice nel paese delle meraviglie, interpretato da Johnny Depp, che ha superato il miliardo di dollari, e Maleficent con Angelina Jolie a quota 812 milioni di dollari (767 mln euro). Al contrario, investimenti di rilievo sono sfociati nei film fallimentari The Lone Ranger, Principe di Persia e John Carter.
Nonostante Disney sia focalizzata su storie ispirate a fiabe, vi sono film come Tomorrowland, che uscirà in maggio, interpretato da George Clooney, che si pongono in alternativa al filone classico. La casa di produzione sforna anche due o tre titoli all’anno, che riflettono bene il marchio Disney ma che hanno a disposizione capitali molto più bassi. Si tratta di opere che, tuttavia, non apportano un valore aggiunto finanziario consistente, che abbiano successo o meno. Pochi rischi, insomma, ma anche poco guadagno. Questi lungometraggi non offrono nemmeno la possibilità di generare una continuazione. Una considerazione, quest’ultima, che a rigore dovrebbe valere per le stesse fiabe, mentre Disney ha imboccato un sentiero che va nella direzione opposta.
L’obiettivo di Sean Bailey, al vertice della produzione del colosso americano, è quello di realizzare film relativi a principesse e ragazzi persi che equivalgano ai supereroi della Marvel: collegati a livello di argomento e che attirino naturalmente un pubblico omogeneo fra una storia e l’altra. La sfida della Disney continua. Anzi, il gigante dell’animazione non teme di cambiare pelle mantenendosi all’interno di una tradizione consolidata.
Ettore Bianchi, ItaliaOggi 17/3/2015