Mariangela Mistretta, D, la Repubblica 14/3/2015, 14 marzo 2015
FIRMATO MANNING
Diventerà opinionista del quotidiano britannico The Guardian e scriverà di guerra, di identità di genere e di libertà di informazione, «non regolarmente ma quando avrà una buona storia da condividere con i suoi nuovi lettori, spiega Katharine Viner, caporedattore del giornale. La nuova penna del quotidiano inglese sarà Chelsea Elizabeth Manning, forse meglio conosciuta come Bradley Edward Manning, il soldato statunitense detenuto nel carcere di Fort Leavenworth in Kansas per essere stato la “talpa” di WikiLeaks.
Bradley è l’analista dell’intelligence americana in Iraq che ha trasmesso ad Assange circa 700mila documenti confidenziali su uccisioni di civili disarmati in Iraq e Afghanistan e dossier su Guantanamo e Cuba. Una collaborazione che nel 2013 gli è costata una condanna a 35 anni di prigione per spionaggio.
Circa un anno fa, nell’aprile del 2014, Bradley ha ottenuto dal giudice della Kansas District Court cui si era appellato di cambiare il suo nome legale in Chelsea Elizabeth Manning e di cominciare un trattamento ormonale per diventare donna. La cura è stata approvata il 5 febbraio scorso, una volta accertato un disturbo di identità di genere.
Da Assange e dai sostenitori di WikiLeaks l’ex soldato statunitense, che è stato candidato tre volte (l’ultima nel 2014) al Premio Nobel per la pace, è considerato un eroe. In suo favore è stato aperto un sito web (www.chelseamanning.org) che, oltre a fornire aggiornamenti su Chelsea e la sua vicenda, raccoglie fondi per difendere la sua causa e ottenerne in appello la liberazione. E adesso come firma del Guardian avrà una buona tribuna per dire la sua.