www.cinquantamila.it/fiordafiore 16/3/2015, 16 marzo 2015
Attentato ai cristiani in Pakistan • Si uccide l’ex giudice del tribunale di Palmi • Casson correrà per il Pd alle amministrative di Venezia • Impossibile ascoltare la scatola nera del Norman Atlantic • Aumenta la produzione globale, non la CO2 • Elton John contro Dolce & Gabbana Cristiani Ieri mattina a Lahore, in Pakistan, due attenatori hanno provato a entrare in due basiliche, distanti poche centinaia di metri l’una dall’altra
Attentato ai cristiani in Pakistan • Si uccide l’ex giudice del tribunale di Palmi • Casson correrà per il Pd alle amministrative di Venezia • Impossibile ascoltare la scatola nera del Norman Atlantic • Aumenta la produzione globale, non la CO2 • Elton John contro Dolce & Gabbana Cristiani Ieri mattina a Lahore, in Pakistan, due attenatori hanno provato a entrare in due basiliche, distanti poche centinaia di metri l’una dall’altra. Fermati dai volontari armati posti a guardia della comunità, si sono fatti esplodere all’ingresso: si contano 15 morti, un’ottantina sono i feriti. Alcuni testimoni spiegano che al momento dell’attacco un numero imprecisato di uomini armati ha aperto il fuoco sulla folla terrorizzata. Due di loro sono stati bloccati, disarmati, picchiati e uccisi. Le due chiese, quella cattolica di San Giovanni e la protestante Chiesa di Cristo, si trovano nel quartiere di Youhanabad, dove vivono almeno centomila cristiani (una delle comunità più numerose dell’intero Paese). Papa Francesco ieri, durante l’omelia domenicale in piazza San Pietro, ha condannato con durezza le persecuzioni dei cristiani. Alle vittime delle bombe e alle loro famiglie il Papa ha voluto indirizzare le sue preghiere, aggiungendo un appello «a Dio affinché riporti la concordia» in Pakistan, dove però «il mondo cerca di nascondere le persecuzioni ai danni dei cristiani». Gli attentati contro le comunità cristiane (rappresentano meno del 3% degli oltre 180 milioni di pakistani, la grande maggioranza musulmani) sono cresciute dopo la crisi seguita all’11 settembre 2001. Suicidio Giancarlo Giusti, 48 anni. Ex giudice del tribunale di Palmi agli arresti domiciliari da quando, il 28 settembre 2012 aveva tentato d’impiccarsi nel carcere di Opera: il giorno prima era arrivata la condanna in primo grado a quattro anni per i suoi rapporti con il presunto boss Giulio Lampada, imprenditore delle slot machine legato alla famiglia Valle e al clan Condello di Reggio Calabria. Da questo Lampada, cui diceva di essersi legato come un amico dopo la separazione dalla moglie, che era anche suo avvocato, aveva ricevuto notti con escort al Grand Hotel Brun di Milano. In un’intercettazione della polizia lo si sente dire: «Io dovevo fare il mafioso, non il giudice». Un anno fa fu accusato anche d’avere favorito la scarcerazione di tre affiliati al clan Bellocco di Rosarno. La sentenza della Cassazione che ha reso definitiva la condanna a 3 anni, 10 mesi e 20 giorni per concorso esterno in associazione mafiosa gli fu comunicara il marzo, due giorni prima del suo compleanno. Ieri, un parente che non riusciva a parlargi al telefono, andò a trovarlo: s’era impiccato con un cavo d’acciaio alla finestra della taverna. In una villetta di via Caracciolo a Montepaone Lido, provincia di Catanzaro. Casson Felice Casson ha vinto le primarie Pd per il comune di Venezia. I circa 13mila votanti hanno scelto Casson al 55,6%. Nicola Pellicani si è fermato intorno al 24%; al terzo sfidante, Jacopo Molina, renziano doc, il resto. Scatola nera I tecnici hanno provato a leggere i dati registrati nella scatola nera del traghetto Norman Atlantic, incendiatosi il 28 dicembre 2014, ma non tutti sono decifrabili: gran parte o ferse tutte le registrazioni audio sono mancanti. Finora non è bastato l’utilizzo del software fornito dall’azienda che ha installato la cosiddetta «capsula», quella che memorizza e custodisce le informazioni delle ultime 12 ore prima di un incidente, un incendio, un naufragio. A quanto pare non soltanto la capsula ma anche l’hard disk che le ha inviato i dati è inutilizzabile perché è finito tra le fiamme e il suo supporto in plastica, che si è sciolto sul disco, difficilmente potrà essere rimosso senza compromettere la registrazione. Per decifrare il contenuto della capsula, invece, resta una sola possibilità: provare con il software di chi l’ha prodotta. Sulla possibilità che funzioni sono tutti scettici. Le indagini sembrano essere ben lontane dalla conclusione: addirittura ancora non sono riusciti ad aprire il portellone deformato dal calore. Per riuscirci serviranno ancora settimane e solo quando sarà aperto si sgombreranno i ponti 3 e 4 dalle carcasse di auto e tir e si saprà se da qualche parte ci sono altri resti umani. CO2 L’Agenzia internazionale dell’Energia (Aie), con sede a Parigi, annuncia che nel 2014 l’emissione totale di anidride carbonica (CO2) è rimasta allo stesso livello dell’anno precedente. Nel frattempo, però, la produzione globale, secondo le cifre del Fondo monetario internazionale, è aumentata del 3,3%. Il merito va alla Cina: l’economia ha continuato la sua corsa, con tassi di crescita intorno al 6-7%, ma lo scorso anno il consumo di carbon fossile è diminuito del 2,9%, secondo i dati ufficiali. Così lo scarico di CO2 nell’aria è sceso dello 0,8%. La Cina, il più grande inquinatore in cifre assolute (ma il record di inquinamento pro capite spetta agli statunitensi), è il Paese che sta facendo di più contro lo scarico di CO2: dopo il taglio dello 0,8% del 2014, ora punta a una riduzione di CO2 del 3,1% nel 2015. L’Unione Europea, che comunque tutta insieme produce meno CO2 della Cina, scaduto nel 2012 il Protocollo di Kyoto, ha rilanciato fissando un altro traguardo: -40% di anidride entro il 2030. L’India, il Brasile e gli altri Paesi emergenti potrebbero seguire. Gli Stati Uniti si impegnano a ridurre i gas di scarto del 25-28% entro il 2025 (Sarcina, Cds). Boicottaggio In un’intervista a “Panorama” lo stilista Domenico Dolce ha detto: «Non abbiamo inventato mica noi la famiglia. L’ha resa icona la Sacra famiglia, ma non c’è religione, non c’è stato sociale che tenga: tu nasci e hai un padre e una madre... per questo non mi convincono quelli che io chiamo i figli della chimica, i bambini sintetici. Uteri in affitto, semi scelti da un catalogo. E poi vai a spiegare a questi bambini chi è la madre... Procreare deve essere un atto d’amore, oggi neanche gli psichiatri sono pronti ad affrontare gli effetti di queste sperimentazioni» e poi: «Sono gay, non posso avere un figlio. Credo che non si possa avere tutto dalla vita, se non c’è vuol dire che non ci deve essere. È anche bello privarsi di qualcosa. La vita ha un suo percorso naturale, ci sono cose che non vanno modificate. E una di queste è la famiglia». Ciò ha provocato la rabbia di Elton John: «Come vi permettete di dire che i miei meravigliosi figli sono “sintetici”? Vergognatevi per aver puntato il vostro piccolo dito contro la fecondazione in vitro. Il vostro pensiero arcaico è fuori tempo: proprio come le vostre creazioni di moda. Non indosserò mai più nulla di Dolce & Gabbana». Anche Courtney Love s’è detta scandalizzata: «Ho appena radunato tutte le mie cose di Dolce & Gabbana e voglio bruciarle». Ricky Martin su Twitter ha scritto: «@dolcegabbana le vostre voci sono troppo potenti per diffondere tanto odio sveglia siamo nel 2015 amate voi stessi ragazzi». Martina Navratilova: «Le mie camicie D&G finiscono nella spazzatura: non voglio che nessuno le indossi». Su Twitter Ornella Vanoni: «Sono indecisa se bruciare il mio cappotto di cincillà #dolceegabbana o darlo al barbone Antonio in Centrale».