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 2015  marzo 15 Domenica calendario

A DUE ANNI ACCOLTELLA LA CUGINETTA DRAMMA NEL CAMPO ROM DELLA CAPITALE

ROMA.
Un bambino di due anni e mezzo afferra una lama dal tavolo di cucina e accoltella la cuginetta di 11 anni, perforandole il polmone, arrivando a un millimetro dal cuore. Sembra un videogioco, un romanzo fantasy che vira nell’horror. E invece è successo nel tardo pomeriggio di venerdì, nel campo rom di Castel Romano, 40 baracche prefabbricate perse nel nulla della Pontina, la strada che da Roma porta a Pomezia e Latina dove, in mezzo a mucchi di spazzatura, tra topi e fango, vivono 140 rom di origine bosniaca. Mary (il nome è di fantasia) è stata caricata in macchina da Chiara, la compagna di Serges Hrustic, il padre della bimba, e portata al Sant’Anna di Pomezia. Dopo un delicato intervento chirurgico, la piccola, intubata, è stata trasferita nel reparto di terapia intensiva del Bambin Gesù e soltanto ieri sera è stata dichiarata fuori pericolo.
Nessuno sembra credere a una lite. Il cuginetto infatti è uno scalmanato torello in quella fase dell’infanzia in cui non li si tiene fermi. «E poi era buio — racconta il fratello tredicenne di Mary — perché da oltre due settimane si è fulminato il generatore della corrente: e qui di notte cala un velo oscuro come la pece e non si vede più niente. Il coltello era sul tavolo: la zia si è voltata un attimo, e mio cugino ha afferrato il coltello e l’ha piantato nell’ascella di mia sorella».
Ma non manca solo la luce al campo: «Viviamo in cinque, sei, sette stipati in 15 metri quadri» dice Jubo, uno dei ragazzi, «con bagni in cui non ti puoi neanche muovere. L’acqua, quando c’è, è così fredda che se osi farti la doccia ti viene il mal di testa. Ci sono ratti così grossi che sembrano conigli».
Il terreno su cui sorgono i container è stato oggetto di indagini nell’inchiesta Mafia Capitale: ci ha speculato Buzzi, guadagnando sulla pelle dei rom soltanto nel 2007 quasi sei milioni di euro. «Ma ora li chiuderemo» ha promesso l’assessore alle Politiche sociali di Roma Capitale Francesca Danese.
Sulla vicenda di Mary, intanto, indagano i carabinieri di Pomezia e quelli di Tor de Cenci che hanno mandato un’informativa in procura che potrebbe portare all’apertura di un fascicolo per lesioni gravi e abbandono di minore nei confronti della zia della bambina, Faretha Hrustic.
Rory Cappelli, la Repubblica 15/3/2015