Sebastiano Vassalli, Corriere della Sera 15/3/2015, 15 marzo 2015
LE MINORENNI FANNO NOTIZIA I MALATI DI ALZHEIMER PURTROPPO NO
Pensare ogni tanto cose politicamente scorrette fa bene al cuore, al fegato ma soprattutto serve a migliorare l’umore.
Gli iniziatori di questa corrente di pensiero sono stati — trent’anni fa — Roberto D’Agostino (autore dell’indimenticabile
Come vivere, e bene, senza i comunisti) e il suo amico e maestro, il grande Federico Zeri (1921-1998). Ma cos’è, oggi, politicamente scorretto? Parlare male delle donne l’8 marzo? Dire che vabbè, se anche la Grecia uscisse dall’euro, cercheremmo di farcene tutti quanti una ragione; spiegare ai migranti che la traversata a nuoto del Mediterraneo in fondo non e così indispensabile per loro e nemmeno per noi? Sono cose sgradevoli e funzionano male. Preferisco approfittare della sentenza della Cassazione a favore di Silvio Berlusconi, per dire ancora qualcosa di scorretto sulle cene eleganti di Arcore: dove le creature indifese, le pecore, si è poi visto che non erano così indifese da non potersi mangiare qualsiasi lupo. Quelle cene, nel mio sistema di pensiero, sono state bilanciate dal Natale di Cesano Boscone: quando Berlusconi, accompagnato al pianoforte da Fedele Confalonieri, ha cantato per i malati di Alzheimer e lo ha fatto soltanto per generosità. Il tribunale non lo costringeva a essere lì a Natale; a metterci la voce e il suo migliore amico. E non lo ha fatto nemmeno per pubblicità; la cosa si è saputa soltanto adesso e senza clamore. È la solita storia: le minorenni, vere o presunte, fanno notizia; i malati di Alzheimer no.