Valentina Santarpia, Corriere della Sera 15/3/2015, 15 marzo 2015
IL DOCENTE EMIGRATO IN FRANCIA «QUI HO LA POSSIBILITÀ DI ARRIVARE A 3 MILA EURO»
Oggi è il suo compleanno: compie 32 anni, Luca Agostino, genovese d’origine, parigino d’adozione. Grazie alla scelta di lasciare l’Italia, alla sua età vanta, a differenza di molti insegnanti italiani, un posto fisso e uno stipendio di 1.800 euro netti al mese.
Da quando vive in Francia?
«Da tre anni e mezzo. Non avevo mai pensato di vivere all’estero: dopo essermi laureato in Fisica, nel 2008, sognavo di insegnare in Italia».
E ci ha provato?
«Certo. Ho iniziato a fare supplenze come professore di matematica alle superiori, mi sono abilitato... Ma non c’erano concorsi, nessuna prospettiva di essere assunti. Mi sono detto che non potevo andare avanti così, e che valeva la pena di provare qualcosa di diverso».
Perché la Francia?
«Parlavo un po’ di francese e sapevo che avrei trovato facilmente un dottorato, per ambientarmi. Così è stato. Ho capito subito che non sarebbe stato difficile inserirmi. Qui ci sono due concorsi ogni anno, di livello diverso: il Capes, quello di base per diventare insegnanti, e l’Agrégation, un concorso per professori di altissimo livello, che possono insegnare anche nei primi due anni di università. Io ho fatto il primo, e sono diventato subito di ruolo in un liceo parigino».
Qual è lo stipendio iniziale di un prof?
«Dai 1.600 ai 1.750 euro, anche in base al costo della vita del posto dove si lavora. Alla fine del percorso si arriva a circa tremila euro. Ma le possibilità di crescita sono tante. La scuola francese valorizza gli insegnanti, che possono fare carriera anche svolgendo ruoli diversi, come il consigliere pedagogico, o all’università. Ora sto preparando il concorso di secondo livello».
Tornerebbe in Italia?
«Non lo so, quando Renzi ha parlato della possibilità di assumere anche i precari di seconda fascia ci ho pensato: era comunque il mio sogno. Ma poi l’idea è sfumata. E va bene così».