Andrea Senesi, Corriere della Sera 15/3/2015, 15 marzo 2015
LA CONSIGLIERA CHE IMPRESSIONÒ L’EX PREMIER: CHIAMA E DÀ CONSIGLI
MILANO La gavetta nelle tivù locali e poi quel pomeriggio ad Arcore, a fine novembre dello scorso anno, quando Berlusconi convoca i giovani amministratori in cerca del Renzi del centrodestra. Tempo dopo rivelerà a Bruno Vespa: «L’unica che mi ha convinto è quella ragazza di Milano». La «ragazza di Milano» è Silvia Sardone, 32 anni, due figli, laurea in Bocconi, consigliere di zona. Inizi ad Afol, la società che si occupa di lavoro per la Provincia. La giovane Sardone finisce subito al centro delle polemiche, accusata dai revisori dei conti di cattiva gestione («E grazie, avevo tagliato i loro emolumenti»). Da un anno è arrivata la piccola porzione di celebrità. Le televisioni, quelle nazionali ora, la cercano. È il volto nuovo di Forza Italia, funziona, nei dibattiti è efficace.
Berlusconi si fa vivo? Dà suggerimenti, incoraggia?
«Il presidente lo sento. E mi dà consigli. “Non farti interrompere, finisci sempre il ragionamento”, mi dice sempre».
Giovane e carina. Per questo lei ha conquistato politicamente Berlusconi.
«Ci sono tante ragazze molto più belle di me. Ho fatto due figli, non sono una modella. Sono una che lavora, che sta in famiglia e che nel tempo libero fa politica. Mi chiamano in continuazione i cittadini. “Silvia, fa’ qualcosa per questo problema”. E io m’attivo. La politica è ascoltare il territorio e in FI mi pare che questo principio sia poco praticato. E credo poi che a Berlusconi piaccia il fatto che sia ironica, che abbia la battuta facile».
Chi le piace tra gli azzurri?
«Dico tre donne: Santanché, Gelmini, Carfagna. E tra gli uomini Brunetta e Capezzone. E poi gli amministratori che lavorano nell’anonimato».
E chi non le piace?
«Razzi. Ha sputtanato l’immagine del nostro partito. E poi tutti quelli che fanno politica da 20 anni passando il tempo a lodare Berlusconi e a rimpiangere lo spirito liberale del ‘94. Dobbiamo recuperare i nostri veri valori, certo. Che sono quelli del lavoro, delle tasse, della sicurezza che sembra che siano stati dati in appalto alla Lega».
Puro spirito rottamatore. A proposito, le piace Renzi?
«È uno che prende in giro la gente a colpi di slogan».
Dicono che in alcuni tratti somigli a Berlusconi.
«Ma neanche per idea. Uno è un imprenditore che ha creato un impero dal nulla, l’altro non ha mai lavorato un giorno in vita sua. Veda lei».