Alessandro Trocino, Corriere della Sera 14/3/2015, 14 marzo 2015
CRISAFULLI: RIABILITATO DAI RENZIANI? CHE C’È DI STRANO, SONO A PIEDE LIBERO
ROMA Nel 2013 fu messo fuori dalle liste del Pd, a causa delle inchieste giudiziarie, quell’indagine per concorso esterno per associazione mafiosa poi finita nel nulla. Ora Vladimiro (Mirello) Crisafulli, noto come il «Cuffaro rosso» per la facilità nel raccogliere preferenze, potrebbe tornare in pista, come candidato sindaco di Enna. I renziani, a lungo imbarazzati e ritrosi, ora sembrano corteggiarlo.
Quindi, si candida?
«E quanta fretta che avete. Quanto manca? Due mesi? Ma poi, com’è che vi interessate tanto di Enna?».
È il Pd che si occupa di lei. Fausto Raciti, segretario regionale, e il renziano Marco Zambuto, presidente dell’Assemblea, sono venuti a Enna. Raciti ha detto che non sono accettabili riserve su di lei che non siano politiche.
«E che c’è di strano? Sono ancora a piede libero. C’era un procedimento e si è chiuso. Mi vanto di non aver subito nessuna condanna. Anzi, una sola: dopo una manifestazione per far aprire l’università di Enna, dieci anni fa».
Pif ha invitato il Pd a buttarla fuori «a calci», accusandola di «frequentare» boss.
«Pif? Non è del Pd. Si meravigliava e ora non si meraviglia più. Si vede che gli piace il Pd di Renzi».
A lei non piace Renzi?
«Non ho detto questo. Ma non sono renziano, mai stato. Vengo dai Ds, ho votato Cuperlo, sto per Cuperlo».
Insomma, in molti vogliono che si candidi.
«C’è molta pressione, sì».
Perché dicono che ha i voti. Come fa?
«Bisogna avere buoni rapporti con la gente. Essere credibili. I voti si conquistano, uno a uno».
L’hanno riabilitata, è vero. Ma è sicuro che poi non la scarichino, per quelle vecchie chiacchiere?
«Ma quale riabilitato, sono coordinatore del Pd di Enna da due anni. E poi, guardi, sono in circolazione da tanto tempo. Secondo lei vado bene per fare il coordinatore Pd ma non per fare il sindaco?».
Non fa una grinza. Ma si candida o no?
«Ancora? Siete strani lì a Roma. Vediamo. Ho una cosa privata a cui tengo molto».
La politica però le piace ancora. È coordinatore provinciale del partito con l’86 per cento dei voti. Tanti, quasi un plebiscito.
«Tanti? Lei crede? Io, per la verità, mi aspettavo molto di più. Comunque, ci adopereremo per riconquistare la città. L’anno scorso prendemmo il 45 per cento. Quanto prese Renzi? Meno eh?».