varie, 16 marzo 2015
CHISSA’
«Non so se andrò avanti o meno. Sono abituato a ragionarci con i miei cari quando è ora di farlo, non prima. Di fatto è da quattro anni che la mia dovrebbe essere l’ultima stagione e invece siamo sempre qua, quindi chissà» (Luca Toni).
SOGNI «Ci sono persone che sognano il successo e persone che restano sveglie per ottenerlo» (Sinisa Mihajlovic citando Rockfeller).
TIMIDI «Quando siamo timidi, vengono fuori i nostri limiti; invece, quando ci divertiamo, riusciamo a fare meglio. Alla fine il segreto nel calcio e solo il lavoro e il divertimento» (l’allenatore dell’Empoli Maurizio Sarri).
BRUTTI «Noi per vincere dobbiamo essere brutti, sporchi e cattivi» (il tecnico del Verona Andrea Mandorlini).
SEGRETI «Dodici mesi fa, a quest’ora, ero in aeroporto con uno stato d’animo molto. Ma la nuova sfida con la Ferrari mi rende felice e orgoglioso. Sul podio ho avuto sensazioni speciali. Sono sempre stato segretamente tifoso della Ferrari e ci sono arrivato al momento giusto» (Sebastian Vettel dopo il terzo posto al Gp d’Australia).
CUORE «Penso che la sicurezza dei corridori dovrebbe essere un problema da analizzare con maggiore attenzione. Il tema riguarda anche i circuiti, dove spesso mettiamo a rischio la nostra vita. Gli organizzatori devono mettersi una mano sul cuore» (Nairo Quintana, vincitore nella bufera di neve della Tirreno-Adriatica).
PIOGGIA «Se adesso dovessi dire, a caldo, cosa è successo fra la partita di Murrayfield e questa persa con la Francia, non saprei proprio trovare una spiegazione. Però voglio prendermi le mie responsabilità, perché se non avanzavamo, se non siamo stati capaci di avere efficacia in attacco, è anche colpa mia. E non tiriamo in ballo la pioggia col terreno e la palla scivolosa. Perché la pioggia è caduta sull’Italia come sulla Francia» (l’estre,o della nazionale azzurra di rugby Luke McLeane commentando il 29-0 con i francesi).
PETTEGOLEZZI «In 25 anni non ho mai fatto sedute a porte chiuse, tutti devono capire come lavora la squadra. Non alleno da ieri, la gente che segue durante la settimana non l’ho mai vista così numerosa come succede a Varese. Sono contento, così non si va soltanto dietro al sentito dire. Certe volte noi allenatori siamo bollati con dei preconcetti, ma nessuno neppure ti dà la soddisfazione di seguirti. E così emerge solo il pettegolezzo» (Attilio Caja, dal 24 febbraio nuovo coach di Varese).