Alessandro Galimberti, Il Sole 24 Ore 14/3/2015, 14 marzo 2015
RIENTRO DEI CAPITALI, PARTE LA CORSA
MILANO
La circolare delle Entrate diffusa ieri mattina (10/E) lancia ufficialmente la stagione della voluntary disclosure.
Tre mesi dopo l’approvazione della legge 186, e a soli sei mesi dalla chiusura della finestra per la regolarizzazione - 30 settembre prossimo, che il direttore dell’Agenzia Rossella Orlandi auspica «non prorogabile» - parte la corsa all’emersione dei capitali fiscalmente occulti che, secondo stime ufficiose, riguarderà 50mila posizioni tra persone fisiche ed enti.
Anche se il Mef non ha mai fatto previsioni (ufficiali) di gettito - limitandosi a 1 euro simbolico citato nella relazione al testo - è facile stimare, pur con molta prudenza, un’emersione di imponibile teorico per svariate decine di miliardi. Nella estrema varietà delle vicende storiche dell’estero-fuggito (ma anche di tanto “nero” finito in cassette di sicurezza) è davvero impossibile calcolare a tavolino quanto rimarrà all’erario tra tasse (che si pagano tutte, ma solo se non prescritte), sanzioni (superscontate) e interessi. La forchetta ipotizzata dal Governo oscilla tra i 5 e gli 8 miliardi per la regolarizzazione dello storico, cioè il rientro vero e proprio, cui però si aggiungerà il controllo futuro (e cioè il gettito marginale) per asset pari a qualche centinaio di miliardi.
Quello che in questa fase deve essere chiaro ai candidati al rientro - o comunque all’emersione - è però che si tratta davvero dell’ultima chiamata “amichevole”. La legge, con tutti i suoi limiti resi evidenti dalla stessa “circolarona” di ieri (60 pagine), non è un condono ma neppure uno scivolo per gli ex evasori, che dovranno in sostanza “arrendersi” ora e per sempre, senza lasciare zone d’ombra nè profumo di paradisi attorno a sè. L’alternativa nel mutato e serratissimo contesto internazionale - che prescinde del tutto dai poteri degli stati - è di finire a brevissimo termine nelle richieste di informazioni fiscali di gruppo - che andranno subito a regime - o nel temutissimo «scambio automatico di informazioni » che debutterà dal 2016 (2017 la Svizzera). A quel punto la pretesa fiscale si sarà alzata - fino a 4,8 volte il capitale scoperto e sarà difficile sfuggire dalla tenaglia dei reati fiscali unita al nuovo, appuntito reato di autoriciclaggio.
Restare fuori dal programma di Vd è un rischio oggettivamente alto. Anche per questo la circolare “perdona” chi commetterà errori in buona fede nel costituirsi all’ufficio della sua città di residenza.
Alessandro Galimberti, Il Sole 24 Ore 14/3/2015