varie, 13 marzo 2015
IDOLO «Ayrton Senna era il mio idolo da ragazzino, ho sempre voluto essere come lui. E adesso ho l’occasione di fare quello che ha fatto lui: vincere tre titoli mondiali ed entrare nella storia di questo sport» (Lewis Hamilton)
IDOLO «Ayrton Senna era il mio idolo da ragazzino, ho sempre voluto essere come lui. E adesso ho l’occasione di fare quello che ha fatto lui: vincere tre titoli mondiali ed entrare nella storia di questo sport» (Lewis Hamilton). NULLA «Devo dimostrare qualcosa nonostante i quattro titoli: sono qui per imparare. Sarò aggressivo da subito: l’obiettivo non è solo raggiungere la Mercedes, ma soprattutto superarla. C’è qualcosa che mi spaventa dell’esperienza alla Ferrari? No, nulla» (Sebastian Vettel). FAME «Non mi piace perdere, e quello è uno dei pochi momenti in cui smetto di sorridere. L’altro invece è quando mi viene fame, allora divento parecchio pericoloso. In quei momenti meglio farmi trovare pronti i miei snack…» (Daniel Ricciardo). UOVA «Io sono arrivato e ho rotto le uova nel paniere. Se fosse rimasto della Dastraso, il Parma sarebbe fallito in poco tempo. Forse quello era il disegno. Ma con il fallimento i dipendenti vanno tutti a casa. Lo sanno Tavecchio e Pizzarotti?» (il contestatissimo presidente del Parma Giampiero Manenti). MALE «Solo uniti si vince. Il problema è che il pubblico è influenzato negativamente e indotto a comportamenti autodistruttivi da una stampa interessata. Che vuole male al Real Madrid o a me, o a entrambi» (Florentino Perez). DIVERTIMENTO «Il migliore giocatore che ho avuto? Ho sempre detto Zidane per quanto mi divertiva in allenamento. Ma Cristiano Ronaldo mi diverte in partita, segna in tutte...» (Carlo Ancelotti). SCUOLA «A scuola andavo contro voglia, convinto che fosse in realtà tempo sprecato, tanto mi piaceva solo fare gol. Ma non mi sentivo un predestinato e non pensavo che sarebbe diventato un lavoro: mi divertivo e basta, con la follia spensierata della mia giovane età. Ho capito molto più tardi che mi era andata bene, guardandomi alle spalle» (Antonio Floro Flores). CONTRO «Quando sono arrivato in Italia non sapevo niente, qui sono maturato come giocatore e come uomo, Dan Peterson mi ha insegnato ad avere fiducia nei miei mezzi. Lui mi deve molti soldi spesi in benzina, io gli devo moltissimo per tutto il resto. Oggi leggo ancora cosa scrive: è contro il tiro da tre punti, contro le schiacciate, contro il pick and roll. Praticamente io non posso più allenare...» (Mike D’Antoni).