Carlo Brustia, MilanoFinanza 11/3/2015, 11 marzo 2015
BERETTA IN POLE PER I FUCILI DELLA FANTERIA FRANCESE
Dopo quarant’anni di servizio il Famas, il fucile d’assalto della fanteria francese, sta per salutare. Dovrà essere rimpiazzato da un’arma moderna, ribattezzata arma individuale futura (Aif) dal ministero della Difesa francese. La legge di programmazione militare prevede 21.340 consegne tra il 2017 e il 2019.
Complessivamente il contratto, del valore di 300-400 milioni, comporta 90 mila fucili d’assalto, 38 milioni di cartucce e 92 mila granate. Molti fabbricanti d’armi a giugno 2014 hanno risposto alla gara d’appalto europea lanciata dalla direzione generale degli armamenti (Dga) francese. Il calendario prevede che i concorrenti consegnino entro l’estate alcuni campioni per permettere ai soldati di testarli. Il vincitore sarà designato a dicembre 2016. Ma nessuna impresa francese ha potuto mettersi in corsa. Di sicuro il nuovo fucile non sarà dunque made in France. Nel 2001 la Giat Industries, erede della Mas (Manifacture des armes de Saint-Etienne), una dei referenti mondiali per le armi della fanteria, ha chiuso i battenti. Niente filtra dalla Dga sulla procedura in corso. Ma tenendo conto di certi criteri del bando (fatturato di oltre 80 milioni e siti produttivi nell’Ue) nessuna impresa francese del settore può concorrere. Dunque sono cinque le imprese rimaste in corsa: la tedesca Heckler & Kock, la belga Fabbrica Nazionale d’Herstal, l’italiana Beretta, la svizzera Arm e un fabbricante croato. «Una vittoria in Francia sarebbe un’eccellente referenza per la nostra impresa», ha dichiarato Pietro Beretta, presidente e direttore generale dell’omonimo gruppo lombardo, che conta un volume d’affari di 638 milioni di euro e ha 3 mila dipendenti nel mondo che producono 650 mila armi l’anno.
Carlo Brustia, MilanoFinanza 11/3/2015