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 2015  marzo 11 Mercoledì calendario

MANINI APRE LE PORTE A TOURE’

«Aspettateci, il prossimo anno ci saremo anche noi per lo scudetto». Roberto Mancini si diverte a immaginare la prima pagina della Gazzetta in diretta televisiva. A Torino la Juve ha appena battuto il Sassuolo aumentando il vantaggio sulla Roma a 11 punti. E lui, ospite di GazzettaTv guarda già oltre. «La squadra è progredita e stiamo gettando le basi su cui inserire nuovi giocatori che porteranno esperienza. Così lotteremo per lo scudetto». Grazie anche a Yaya Tourè.
YAYA? JA, JA «Ha giocato in tutti i campionati - spiega - e gli manca solo la Germania e l’Italia. Se, come sembra, vuole fare l’esperienza da noi, ci sarà la possibilità di vederlo qui. Non sarà semplice, vero, ma se verrà in Italia, verrà all’Inter. Yaya ha personalità e qualità tecniche incredibili». Obiettivo pesante. E in regime di Financial Fair Play bisognerà vendere, per comprare. Perin al posto di Handanovic? «Mattia mi ricorda Zenga» se la cava il Mancio. Toulalan (praticamente preso, costo zero dal Monaco)? «Può giocare con Medel, Guarin e anche Yaya» è una parziale ammissione del tecnico sullo stato di avanzamento della trattativa. E tra un nome sfumato («Richards lo volevamo») e uno segnato per il futuro, il Mancio trova il tempo di scherzare sulle parole dell’a.d. Bolingbroke («Roberto avrà carta bianca sul mercato»). «Ah sì? Forse si sono dimenticati la penna - sorride divertito -. Se è veramente illimitato allora è un problema. Di sicuro cercheremo di fare una squadra competitiva, e il resto si vedrà in questi mesi restanti». Ma chi gliel’ha fatto fare di tornare all’Inter? «Affetto e riconoscenza» risponde. La difesa magari non lo lascia tranquillo però: «Siamo un po’ naif dietro, ma non è sempre e solo colpa dei 4 difensori». Qualche rimpianto o rimorso per essersene andato poco prima del Triplete? «No, credo nel destino. Doveva essere così».
IL DOMANI Saranno decisive le prossime giornate. Come per Mancini stesso, forse. «Se resterò anche il prossimo anno e se dipende tutto dalla qualificazione alla prossima Europa - racconta nei corridoi di Coverciano -? Non credo sia questo l’importante; penso piuttosto che si debba arrivare in Champions. Quanto al resto, beh, non ci sono problemi, c’è un contratto, ma nel calcio ne ho viste tante, di tutte, cose che cambiano da un minuto all’altro, quindi al momento pensiamo a crescere e migliorare, ci vuole tempo ma la strada è quella giusta». Pausa: ma allora, Mancini ci sarà anche... domani all’Inter? «Oggi e domani sì... - sorride -. Dopodomani non lo so».
FILOSOFIA E MILANO Roberto Mancini, nell’Aula gigantesca e luminosissima, siede al fianco di Sinisa Mihajlovic. I due pranzano anche insieme al buffet. Fratelli. Robi riceve tante strette di mano: il pareggio di Napoli lo fa sorridere ma anche sacramentare un po’. «Ho fatto i complimenti ai ragazzi perché hanno saputo interpretare bene la partita - dice -, ma al contempo sono solo parzialmente contento perché negli ultimi minuti avremmo potuto cercare di più la vittoria. La mia filosofia di gioco? Da quando sono arrivato, la squadra non aspetta, attacca, cerca di creare occasioni, anche nei momenti di difficoltà può lasciare sì spazio agli avversari ma cerca di fare gioco. E questo, per me, è fondamentale». Un punto sopra il Milan, che invece si interroga sulla panchina. «Dico solo che Milano deve tornare a guardare più in alto, quindi sia noi che il Milan».
4 DECISIVE Mancio, per la Panchina d’Oro, ha votato per Vincenzo Montella: «Mi piace il suo calcio». Per l’Europa del prossimo anno, sarà basilare il giudizio delle urne nelle 4 prossime votazioni. «Saranno decisive le prossime 4 gare in campionato» fa il Mancio.
il wolfsburg E l’1-1 Il Mancio giustifica la leadership-Juve («È la più forte, ma credevo che Roma e Napoli potessero lottare fino alla fine») ed è pronto a guardare in faccia il Wolfsburg. «Due gare molto difficili, la loro è una squadra compatta, brava tecnicamente, solida. Ci vorrà un’Inter di grande carattere». Il suo risultato perfetto sarebbe 1-1: gol fatto e danni limitati.