varie, 11 marzo 2015
INGIUSTA
«Eravamo rivali, facevamo le stesse gare e a quel punto è difficile avere un’amicizia profonda. Eravamo di due nazioni diverse ma il rispetto per lei c’è sempre stato. Dispiace morire così stupidamente, è una cosa che mi fa rabbia. La vita a volte è ingiusta» (Federica Pellegrini sulla morte di Camille Muffat).
MAI «Come nel resto della mia carriera, ho subito delle scelte altrui contro di me che mi hanno fatto male. E ho cercato di dimostrare in campo che erano sbagliate. Anche in Italia ho dovuto far ricredere delle persone sul mio conto. A Detroit non era giusto che non giocassi mai, mai, mai. Ma dimostrare che avessi ragione, è una cosa che devo soprattutto a me stesso» (Gigi Datome, che a Boston ha iniziato a giocare con regolarità).
PARTY «In Nba se vuoi divertirti, le occasioni comunque non mancano – e io mi sto divertendo parecchio. Durante l’All-Star Weekend, per esempio, ci sono bellissime ragazze ovunque. Esci a cena, vai ai party dei vari giocatori... Socializzare non è un problema» (Marco Belinelli).
DISASTRI «Quando vado a Fiorano e c’è una macchina nuova, faccio condurre il collaudatore Dario Benuzzi. Il quale, quando poi guido io facendo disastri coi cambi di marce, non mi dice niente per non imbarazzarmi» (Sergio Marchionne e il suo ruolo di presidente della Ferrari).
CULTURA «Credo sia stato un uomo duro, formidabile nel creare un’azienda e un movimento di passione legato alle corse. Il che ne ha fatto un costruttore diverso dagli altri. Enzo Ferrari in Italia è cultura» (Sebastian Vettel).
ARTISTA «Amo Renaud, lo adoro! È il Bolt dell’asta, una delle stelle più brillanti del nostro mondo. Ricordo quando saltò a Parigi, davanti alla Tour Eiffel. Apprezzo chi porta passione nell’atletica e chi sa costruire una relazione d’affetto con il pubblico. Lavillenie non è uno sportivo. È un artista» (Sergei Bubka, che corre per la poltrona della Iaaf, la federatletica mondiale).
IMPRESSIONANTE «Basso è impressionante. Dalla prima pedalata abbiamo fatto la stessa preparazione e faremo lo stesso calendario. Per me è un lusso potere contare su un corridore della sua classe. Anzi, su una persona della sua classe. Sapevo che un giorno avrei di nuovo corso con Ivan e ora sono felice perché con lui ho sempre avuto una relazione eccellente» (Alberto Contador).