Martina Saporiti, Le Scienze 3/2015, 10 marzo 2015
COME È NATA LA GRAVIDANZA NEI MAMMIFERI
L’evoluzione della gravidanza nei mammiferi, dalla deposizione di uova al parto, è avvenuta grazie a cambiamenti nell’espressione genica dovuti a trasposoni, pezzi di DNA non codificante capaci di saltare da una parte all’altra del genoma. Lo ha dimostrato su «Cell Reports» un gruppo coordinato da Gunter P. Wagner della Yale University.
Analizzando i geni espressi nelle cellule uterine di placentati, marsupiali e monotremi, i ricercatori ne hanno ricostruito la storia evolutiva scoprendo che i primi ad attivarsi, nel più antico antenato dei mammiferi, sono stati geni coinvolti nella segnalazione cellulare, nella regolazione del metabolismo e nello sviluppo uterino. Il passaggio ai marsupiali, invece, è arrivato con la trascrizione di oltre 1000 geni legati alla comunicazione tra madre e feto, mentre nei placentati si sono «accesi» i geni responsabili della soppressione del sistema immunitario materno. In realtà, tutti questi geni erano già trascritti, con funzioni diverse, però in altri tessuti. La loro espressione nell’utero è emersa grazie a trasposoni sensibili all’ormone progesterone, i quali, spostandosi casualmente nel genoma delle cellule uterine, ne hanno promosso la trascrizione in risposta a variazioni della concentrazione proprio del progesterone.
Martina Saporiti