Notizie tratte da: Michele Houellebecq # Sottomissione # Bompiani 2015., 10 marzo 2015
Notizie tratte da: Michele Houellebecq, Sottomissione, Bompiani 2015.Vedi Libro in gocce in scheda: 2308875Vedi Biblioteca in scheda: manca«L’Amministrazione non dorme mai» (240)Belgio: «Mentre i partiti nazionalisti fiammingo e vallone, di gran lunga le prime formazioni politiche nelle rispettive regioni, non erano mai riusciti a intendersi e nemmeno a instaurare un vero dialogo, i partiti musulmani fiammingo e vallone, sulla base di una religione comune, avevano facilmente raggiunto un accordo di governo» (236)Europa: «Giunta a un livello di decomposizione ripugnante, l’Europa occidentale non era più in grado di salvare se stessa – non più di quanto lo fosse stata la Roma del V secolo della nostra era
Notizie tratte da: Michele Houellebecq, Sottomissione, Bompiani 2015.
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«L’Amministrazione non dorme mai» (240)
Belgio: «Mentre i partiti nazionalisti fiammingo e vallone, di gran lunga le prime formazioni politiche nelle rispettive regioni, non erano mai riusciti a intendersi e nemmeno a instaurare un vero dialogo, i partiti musulmani fiammingo e vallone, sulla base di una religione comune, avevano facilmente raggiunto un accordo di governo» (236)
Europa: «Giunta a un livello di decomposizione ripugnante, l’Europa occidentale non era più in grado di salvare se stessa – non più di quanto lo fosse stata la Roma del V secolo della nostra era. Il massiccio arrivo di popolazioni immigrate fedeli a una cultura tradizionale ancora modellata sulle gerarchie naturali, sulla sottomissione della donna e sul rispetto dovuto agli anziani, costituiva un’occasione storica per il riarmo morale e militare dell’Europa, creava la possibilità di una nuova età dell’oro per il Vecchio Continente. Quelle popolazioni erano in certi casi cristiane; ma più spesso, bisognava riconoscerlo, erano musulmane» (234)
«Alla fine Trockij aveva avuto ragione rispetto a Stalin: il comunismo non avrebbe potuto trionfare che a condizione d’essre mondiale. La stessa regola […] valeva per l’islam: doveva essere universale, altrimenti non sarebbe stato. Ma l’essenziale di quell’articolo era una strana riflessione […] sulla teoria dei grafi. Soltanto una religione […] poteva creare una relazione totale tra gli individui. Se consideriamo […] un grafo di legame, ossia degli individui (dei punti) collegati da relazioni personali, è impossibile costruire un grafo planare collegando tra loto gli individui nel loro insieme. L’unica soluzione è passare per un piano superiore, contenente un singolo punto chiamato Dio, al quale gli individui verrebbero collegati nel loro insieme, risultando altresì collegati tra loro per mezzo di questo intermediario» (232).
«Gesù aveva troppo amato gli uomini, ecco il problema: lasciarsi crocifiggere testimoniava quantomeno una mancanza di buongusto» (231)
«Il passato è sempre bello, e in effetti anche il futuro. A far male è solo il presente, che portiamo con noi come un ascesso di sofferenza che ci accompagna tra due infiniti di quieta felicità» (226)
«Il Corano è interamente composto di ritmi, di rime, di echi, di assonanze. Poggia sul concetto che è alla base della poesia, il concetto di un’unione tra sonorità e senso» (221)
«Il mantenimento di una vita sociale accettabile in assenza di donne – e senza il supporto del calcio – era un’impresa folle (200)
«Le ragazze ricambiarono il sorriso e proseguirono in modalità di bisbiglio eccitato».
«In un regime islamico, le donne – o meglio, le donne abbastanza graziose da suscitare il desiderio di uno sposo ricco – avevano in fondo la possibilità di restare bambine praticamente per tutta la vita. Poco dopo essere uscite dall’infanzia diventavano a propria volta madri e ripiombavano nell’universo infantile. I loro figli crescevano, poi diventavano nonne, e la loro vita passava così. C’era solo una manciata d’anni in cui comperavano biancheria sexy, barattando i giochi infantili per i giochi sessuali – gli uni e gli altri essendo pressoché la stessa cosa» (192).
«Se l’islam non è politico, non è niente» (Khomeini).
«In fondo, il cristianesimo era una religione femminile» (187)
«Stavo avvicinandomi al suicidio semplicemente per lento deterioramento della somma totale delle funzioni che resistono alla morte» (177)
«Il vero nemico dei musulmani non è il cattolicesimo: è il secolarismo, la laicità, il materialismo ateo» (134)
«La cosa straordinaria di Bayrou, quella che lo rende insostituibile è che è perfettamente stupido, il suo progetto politico si è sempre limitato al personale desiderio di accedere con qualsiasi mezzo alla cosiddetta “carica suprema”: non ha mai avuto, e nemmeno finto di avere, la minima idea personale – cosa molto rara di questi tempi. Questo lo rende l’uomo politico ideale per incarnare la nozione di umanesimo, tanto più che si crede Enrico IV e si spaccia per grande pacificatore del dialogo interreligioso; tra l’altro gode di una certa popolarità nell’elettorato cattolico, che si sente rassicurato dalla sua idiozia. È esattamente quello di cui ha bisogno Ben Abbes, che innanzi tutto desidera incarnare un nuovo umanesimo, presentare l’islam come forma compiuta di un umanesimo inedito, unificatore, e che d’altronde è perfettamente sincero quando proclama il suo rispetto per le tre religioni del libro» (131).
«La conversazione tra uomini, quella strana cosa che sembra sempre indugiare tra la pederastia e il duello» (53).
«Un candidato di centrosinistra veniva eletto per uno o due mandati a seconda del suo carisma individuale, oscuri motivi gli impedivano di concluderne un terzo; poi la popolazione si stufava di quel candidato e più in generale del centrosinistra, si assisteva a un fenomeno di “alternanza democratica” e gli elettori portavano al potere un candidato di centrodestra, anche lui per uno o due mandati, a seconda della natura specifica. Curiosamente, i paesi occidentali erano molto fieri di questo sistema elettorale, che tuttavia era poco più della spartizione del potere tra due gang rivali, a volte arrivavano adirittura a scatenare guerre allo scopo di imporlo ai paesi che non condividevano il loro entusiasmo» (46)