Gianluca Gasparini, SportWeek 7/3/2015, 7 marzo 2015
ISTINTO
«Oggi ho trent’anni, posso ripensare al passato e magari vedere che certe decisioni prese al volante non erano giuste. Erano basate su una minor comprensione rispetto a oggi, ora ho più esperienza. Ma anche adesso fai certe scelte, d’istinto, e speri che in cinque o dieci anni non si rivelino sbagliate» (Lewis Hamilton).
SEMPLICE «Io finite le gare vado a casa, non frequento nemmeno tante feste o party. Mi piace stare sul divano, cenare davanti alla tv, roba semplice. Amo le auto da strada, sto sempre ad aspettare la prossima che uscirà, ma non mi sembra strano, sono un pilota...» (Lewis Hamilton).
PAZZIE «La pazzia più grande fatta per una donna? Volare da Londra a Los Angeles e tornare dopo due ore, solo per un pranzo» (Lewis Hamilton).
CHITARRE «Suono la chitarra ma non ho studiato: ho preso quattro lezioni quando ero ragazzo, poi mio padre ha smesso di pagare perché ero sempre via a correre. Ho imparato da solo e sono andato avanti. Non sono spettacolare ma ho un bel suono. In casa di chitarre ne ho dieci, adoro l’abilità di chi le costruisce» (Lewis Hamilton).