varie, 9 marzo 2015
PIANTO «I
giorni prima della gara non sono preoccupata, a ridosso invece divento schizofrenica, non ho controllo, piango e rido per la tensione. Nel 90% delle finali che ho fatto, ho pianto prima della gara, e mi porta anche fortuna» (Federica Pellegrini).
LACRIMUCCIA «Non vedrete nessuna lacrimuccia, mi comporterò da duro come sempre. Però confesso: sono emozionato, in realtà non so quali reazioni potrei avere a caldo. Ma non lo dica a nessuno» (Mike D’Antoni, che venerdì al Forum durante l’intervallo di EA7-Malaga vedrà la sua maglia numero 8 salire verso il soffitto del palazzo, a fianco degli stendardi che ricordano i trionfi del basket milanese).
BRIVIDI «In Nazionale si deve venire per il bene comune, a prescindere da un discorso individuale. Poi, mi sembra superfluo, ma penso che sia necessario avere in azzurro gente che sente i brividi per questa maglia» (il ct della nazionale azzurra di volley Mauro Berruto).
STORIE/1 «Ho realizzato un sogno vestendo la maglia azzurra. Il c.t. Lippi mi chiamò per una tournée in Canada prima del Mondiale vinto in Germania. Lippi attinse a piene mani dal Palermo: con me c’erano Zaccardo, Barzagli, Barone, Toni, Grosso. Quel gruppo arrivò a Berlino, io invece rimasi a casa. Fossi stato convocato adesso racconterei un’altra storia» (Franco Brienza).
STORIE/2 «In effetti se penso di essere partito da una piccola città del Kosovo, beh, la mia storia sa di favola davvero; e ancor di più considerando che sono giovane, i cambi di città e tutto quello che ho vinto in questi anni. Ma io, alla fine dei conti, la considero comunque l’inizio di una lunga carriera: ho collezionato trionfi in ogni squadra in cui ho giocato, e la stessa cosa voglio fare qui, all’Inter (Xherdan Shaqiri).
CIOVANE «Liedholm è stato la vita mia... Al primo allenamento mi mise davanti a campioni come De Sisti e Cordova e con il suo svedese pasticciato disse alla squadra: “Guardate questo ciovane: Bruno fai vedere stop d’interno”» (Bruno Conti).
RISPETTO «Ranocchia ha dei valori e i compagni lo rispettano per questo. Però deve avere più fiducia in se stesso, non sentirsi crollare il mondo addosso: i compagni lo guardano e il rispetto te lo guadagni anche così» (il capitano dell’Inter secondo Javier Zanetti).