varie, 9 marzo 2015
SEDUTA
«Ho degli esami dell’università. È dura star seduta per tante ore a studiare, non sono abituata, ma almeno mi aiuta a restare concentrata su altro. E poi mi alleno. Metto la musica e faccio i miei esercizi. Non posso prepararmi per le gare, ma posso concentrarmi sulle basi, su nuove forme di espressione. È difficile, ma non mi arrendo. Dopo le cadute ci si rialza. Ci rialzeremo più forti di prima» (Carolina Kostner e la squalifica per il caso Schwazer).
BAMBINO «Cosa mi è mancato nella vita? La spensieratezza. Quella dei quindici, diciotto, vent’anni, quando non sei più un bambino e cominci davvero a divertirti. Quelli per me sono stati gli anni del passaggio a professionista. Per gli altri, sono anni nei quali ti diverti perché è solo da una certa età in poi che cominci a fare le cose più seriamente» (Matteo Manassero).
RUMORI «Quando si resta in tre, tu non vorresti ma c’è una parte di te che ha giù cominciato a festeggiare. Ecco io sto lavorando su questo, sulle distrazioni, mi alleno con la cuffietta nelle orecchie da cui escono rumori del pubblico» (il campione olimpico Niccolò Campriani, fresco di argento nelle carabina agli Europei olandesi).
MOSTRO «Zamparini è un uomo molto astuto, una persona molto intelligente e quando parla non dice fregnacce, è normale quando si parla di calcio… Lui dal lunedì al venerdì è una persona veramente perfetta, dal venerdì diventa un mostro» (Rino Gattuso).
PERDONARE «Agli altri posso perdonare qualcosa, a lui no. Samuel è chiamato a portarci la mentalità vincente. È intelligente e lo riconoscono anche i compagni. E sa gestire le situazioni, in questo senso è la persona migliore per questo compito» (Sinisa Mihajlovic parlando di Eto’o).
ERRORI «Il mio esordio col Napoli me lo ricordo bene: a Fiorenze, avevo 17 anni. Feci un paio di belle parate, poi sbagliai sul gol di Montolivo. Senza quell’errore sarei arrivato prima in A, probabilmente» (Luigi Sepe, portiere dell’Empoli, il meno battuto della Serie A).
REGOLE «Penso che tre quarti delle squadre di Serie A siano indebitate per milioni di euro. Bisogna cercare di sanare questa situazione nel giro di qualche anno. Non si può sistemare tutto in breve tempo. E’ indispensabile che si rispettino regole ben precise. Bisogna utilizzare questo momento affinché non capitino più vicende del genere» (Roberto Donadoni e la crisi del Parma).