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 2015  settembre 08 Martedì calendario

SEPE: «IO, TRA PERUZZI E DE SANCTIS»

Torre del Greco, scuola calcio Rinascita. Luigi è ancora un bimbo. «Dove vuoi giocare?», gli chiede l’allenatore. «In porta», risponde correndo verso i pali. Papà Giuseppe osserva da fuori. È un ex centrocampista, l’altro figlio Pietro un difensore. A casa sua non c’è posto per i portieri. «Alla fine di quella giornata – racconta Luigi –, mi diede uno schiaffo per la rabbia». Il signor Sepe ancora non immaginava che il suo Gigi sarebbe diventato un numero uno. In tutti i sensi. Oggi gioca nell’Empoli ed è il portiere meno battuto della Serie A da 15 giornate. Sì, meglio di Buffon.
In Europa nel 2015 solo Subasic del Monaco ha chiuso più gare senza subire reti di lei (6 a 5)…
«Molto del merito va a Sarri, un mago. Poi ci vuole anche fortuna. A Palermo Vazquez ha preso la traversa, altrimenti parleremmo di un’altra storia».
I pali, un centrale come Rugani o un attaccante in giornata no: chi è il miglior amico del portiere?
«Scelgo i legni. Solo loro non ti tradiscono mai…».
Però ai compagni tiene. A Pisa ricordano ancora le sue cene…
«Merito di mammà . Quando tornavo a Napoli mi riempiva di cibo da portarmi in Toscana».
Il piatto più apprezzato?
«Il suo casatiello , ma per fortuna si mangia solo a Pasqua, se no sai che panza!».
Il suo ritorno a Napoli è scontato dopo il rinnovo. Lei ha già esordito in azzurro…
«Fiorentina-Napoli, avevo 17 anni e me la ricordo bene. Feci un paio di belle parate, poi sbagliai sul gol di Montolivo. Senza quell’errore sarei arrivato prima in A, probabilmente».
Rafael si è perso, non teme possa capitare anche a lei?
«Ho un carattere forte e sono maturo ora: il San Paolo non mi fa paura. Io sono pronto».
Idolo da bambino?
«Peruzzi. Credo pure di assomigliargli un po’. Da De Sanctis invece ho imparato tanto».
L’Italia è tornata a sfornare giovani portieri di talento: cosa invidia a Perin?
«La rapidità di gambe. E’ velocissimo, un mostro».
E a Sportiello?
«La tranquillità. Va dritto al sodo, senza scene».
In cosa deve migliorare Sepe?
«Nel riposizionamento dopo una parata e nelle uscite basse. Normale per uno alto 191 centimetri e di 90 chili».
Ha 23 anni, una moglie e già due figli...
«Sono meno ragazzino in campo che fuori. Tranne quando faccio il papà».
Insomma, sul comodino c’è ancora la Playstation?
«Certo, scelgo sempre il Napoli. E mi diverto a fare gol a Sepe dell’Empoli. Che chiavica ».
Un mattacchione.
«Me lo dicono tutti. E’ una virtù, ma anche un difetto».
Le ha mai creato problemi?
«Qui a Empoli. Mancano pochi minuti all’inizio di una delle prime partite, io sono lì che scherzo. A qualcuno dà fastidio: “Ma sei scemo?”. Poi hanno imparato a conoscermi».
Facciamo i seri: è il 90’ di Empoli-Napoli, rigore, Higuain va sul dischetto… Cosa pensa Sepe?
«Che sono nei guai… ma se siamo 3-0 per noi, Pipita puoi pure segnare».