9 marzo 2015
Adliana Picari, 33 anni. Prostituta albanese, ufficialmente residente a Torino ma domiciliata in viale Cremona a Pavia, da un anno circa faceva sesso a pagamento con un Carmine Pio Losio di 54 anni
Adliana Picari, 33 anni. Prostituta albanese, ufficialmente residente a Torino ma domiciliata in viale Cremona a Pavia, da un anno circa faceva sesso a pagamento con un Carmine Pio Losio di 54 anni. Costui, strano di testa, in cura al Centro psicosociale di Stradella, viveva con la madre Emilia Chilelli, 89 anni, a Canneto Pavese. Siccome con la mamma litigava di continuo, l’altra sera ebbe l’idea di ammazzarla: tagliò i tubi del gas, accese le luci, e convinto che l’abitazione sarebbe esplosa nel giro di mezz’ora uscì di casa in fretta e furia. Quindi montò sulla sua Punto rossa, si fermò a prelevare dal bancomat duecento euro, andò dalla Picari, e quando erano nudi a letto le disse che intendeva penetrarla senza usare il preservativo. Lei rispose di no e allora lui andò in cucina, prese un coltellaccio, e le infilò la lama quindici volte nel collo, nelle braccia, nelle gambe e nell’addome. Lei pur grondando sangue riuscì a telefonare alla polizia, gli agenti arrivarono di corsa e mentre tentavano di sfondare la porta blindata con una mazza da cinque chili la sentirono urlare «mi sta ammazzando». Quando entrarono era già morta, mentre il Losio, gridando «andate via o mi uccido», si feriva con lo stesso coltellaccio con cui cui aveva ucciso la Picari (la madre dell’uomo, trovata semincosciente su un divano, non sarebbe in pericolo di vita). Verso le 19.30 di martedì 10 marzo in un appartamento in viale Cremona a Pavia.