Marco Valsania, Il Sole 24 Ore 7/3/2015, 7 marzo 2015
TUTTI PROMOSSI AGLI STRESS TEST USA
Le principali banche americane – ed europee presenti in Usa – hanno passato a gonfie vele gli iniziali stress test annuali della Federal Reserve. Un risultato incoraggiante, perchè è la prima volta che la Banca centrale annuncia la promozione di tutti gli esaminati. E perchè testimonia la crescente solidità della finanza che fu centro della crisi del 2008. Ma sarà in realtà la seconda puntata dei test ad essere assai più rivelatrice: mercoledì prossimo la Fed darà il proprio verdetto non sul generale rispetto di requisiti di capitale per sopravvivere a eventuali rovesci, bensì sulla qualità dei singoli istituti, cioè del loro management, della loro gestione e calcolo del rischio, dei loro piani per versare dividendi e lanciare buyback. Citigroup, finora, non ha mai visto approvato un piano di aumenti del dividendo. La bocciatura più scottante è arrivata solo l’anno scorso. E sempre l’anno scorso Goldman Sachs superò il secondo esame solo ridimensionando in extremis i propri propositi. Quest’anno, nell’insieme, le 31 banche sono riuscite a mantenere un capitale Tier1 pari all’8,2% in caso di crisi, nettamente superiore al 5% minimo richiesto dalla Fed. Ma società come Goldman (6,3%), Morgan Stanley (6,1%) e Zions (5,1%) sono parse men che brillanti. Le divisioni Usa di due colossi europei, Deutsche Bank e Banco Santander, hanno a loro volta passato senza difficoltà il primo test – Deutsche con il miglior Tier1 pari al 34,7% - ma secondo indiscrezioni potrebbero fallire l’esame del management e dei controlli sul rischio.