Anna Lombardi, il Venerdì 6/3/2015, 6 marzo 2015
DUE MILIONI DI DOLLARI RACCOLTI IN 5 GIORNI: UN MIRACOLO CHIAMATA CROWDFUNDING
Due milioni di dollari in cinque giorni. La colletta ordine per finanziare i sogni dei ragazzi della Mott Hall Bridges Academy, Brooklyn, New York, ha spinto gli americani ad aprire il portafogli. E la scuola di Brownsville – casermone stretto fra i palazzoni delle case popolari, finora nota esclusivamente per essere finita sulla copertina di Metropolitan per un’inchiesta sui quartieri più disastrati d’America – è diventata l’epicentro di una gara di solidarietà che ha coinvolto il Paese: arrivando perfino alla Casa Bianca.
La mobilitazione, si sa, in America paga. Per la Mott Hall tutto è cambiato grazie al crowdfunding, la colletta in rete. Il funzionamento è semplice. Per provare a dare davvero una mano a chi ha bisogno basta iscriversi a uno tra tanti siti, da Indiegogo a Crowdrise. E chiedere fondi. A Detroit, per esempio, ci si è mobilitati per aiutare James Robertson, un uomo che, dopo aver subito il furto dell’auto, era costretto ad affrontare ogni giorno 30 chilometri a piedi per andare al lavoro. Dopo aver letto la sua storia nella Free Press locale uno studente ha deciso di avviare un crowdfunding per comprargli un mezzo; l’obiettivo erano 10 mila dollari, in quattro giorni ne ha raccolti 200 mila, senza contare le offerte di auto, moto e bici in dono. Robertson ha potuto così non solo comprare una macchina nuova ma anche avviare una piccola attività: non lontano da casa. E cosa dire di Zack Brown, un ragazzo dell’Ohio, Stato con il più alto tasso di disoccupazione d’America, che ha avviato una colletta su Kickstarter chiedendo soldi per preparare tanta potato salad, insalata di patate, da sfamare tutto il suo quartiere? Dopo aver raccolto 55 mila dollari, Zack ha organizzato un community party, un pranzo per i poveri. E devoluto 30 mila dollari a una fondazione per i senza tetto.
Anche in Italia, del resto, la colletta Online comincia ad avere seguito. A Roma, ad esempio, i frati di San Francesco a Ripa si sono rivolti alla gente per restaurare la cella dove San Francesco soggiornò nelle quattro occasioni, tra 1209 e 1223, in cui venne a Roma per incontrare papa Innocenzo III e ottenere il riconoscimento del suo ordine. Per raccogliere i 130 mila euro necessari i confratelli non sono ricorsi alla questua in chiesa, ma al crowdfunding su Kickstarter. Con successo.
Miracoli di internet, certo. Anche se il caso della scuola di Brooklyn è diventato un fenomeno soprattutto grazie a un blogger. L’idea della colletta è infatti firmata Brandon Stanton, ex agente di borsa che, dopo aver perso il posto per la crisi del 2008, ha creato Humans of New York, popolare blog che raccoglie ritratti di persone fotografate in strada: 12 milioni di followers su Facebook, 2,5 milioni Instagram ( il social dove si condividono le foto), 300 mila su Twitter – compreso il Nobel per la pace Malala Yousafzai. A caccia di soggetti proprio a Brownsville, Brandon si è imbattuto in un ragazzino che usciva da un alimentari, Vidal Chastanet, 13 anni, zainetto sulle spalle e la tipica felpa con cappuccio dei giovani neri, quella stessa che, in Florida, è costata la vita a Trevyon Martin, perché a un bianco sembrava un abbigliamento «sospetto». Mentre il ragazzino posava per lui, Stanton gli ha chiesto chi era la persona che più lo ispirava nella vita. «Mrs. Lopez». «E chi è?». «La preside della mia scuola: quando sbagliamo non ci punisce ma ci chiama nel suo ufficio e ci spiega che dobbiamo dare l’esempio: alle generazione dopo di noi».
La conversazione postata sui social insieme al ritratto di Vidal è diventata virale in poche ore. Incuriosito da quel peana a Mrs. Lopez, il blogger ha voluto conoscerla.
E qui nuovo ritratto, nuovo post, nuovo fenomeno virale, con la storia della coraggiosa preside di frontiera che fa il giro del mondo. A tutti piace quella prof che ogni giorno carica i suoi con quello slogan, You matter, «Voi contate», che riprende il Black Lives Matter diventato l’inno di battaglia delle proteste di piazza dopo le uccisioni di afroamericani da parte della polizia degli ultimi mesi. «Voglio portare i ragazzi a visitare Harvard, la migliore università d’America, fargli capire che nella vita bisogna avere obiettivi ambiziosi» ha detto Mrs. Lopez. «Ma servono soldi: e noi non li abbiamo». Da allora, è stato un crescendo.
Non era la prima volta che il blogger realizzava crowdfunding per buone cause. Così aveva raccolto 300 mila dollari per le vittime dell’uragano Sandy. E sostenuto il sogno di un altro ragazzino incontrato per caso, il piccolo Rumi che vendeva giornaletti a Central Park sperando di raccogliere quanto gli sarebbe bastato a comprare un cavallo: nell’agosto di tre anni fa, in soli 15 minuti, aveva raccolto per lui 7.000 dollari. Ma la mobilitazione per la Mott Hall Bridges Academy è stata davvero senza precedenti. Brandon voleva trovare 100 mila dollari. In cinque giorni ne ha ricevuti quasi due milioni. La storia è arrivata all’orecchio del presidente Obama: che ha voluto Stanton, Vidal e la signora Lopez alla Casa Bianca. I ragazzi di Brooklyn, ora, non solo visiteranno Harvard: grazie ai soldi raccolti è stato creato un fondo perché qualcuno di loro possa anche frequentarla. Primo su tutti, il piccolo Vidal, il ragazzino che con la sua schiettezza ha ispirato l’America. Con l’aiuto di un blogger sognatore come lui.