Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  marzo 12 Giovedì calendario

MARCHIONNE

Secondo i calcoli più recenti ha già in portafoglio l’1,1% di Fca e, se traducesse stock option e stock grant in altre azioni, tra tre anni potrebbe arrivare al due%, confermando il suo ruolo di primo azionista singolo del gruppo. Sergio Marchionne si sta lentamente trasformando da manager in azionista, in vista del completamento del piano industriale e di quell’uscita di scena che lui stesso ha annunciato per il 2018. Certo, se il rilancio dell’Alfa andasse bene, facendo tornare le assunzioni in tutti gli stabilimenti italiani, il peso di Marchionne in Fca e in Italia aumenterebbe di molto, indipendentemente dalle azioni possedute. Ma se davvero il Lingotto riuscisse a trasformarsi nel quinto gruppo mondiale dell’auto grazie al piano prodotti presentato a Detroit nel maggio scorso, anche la nuova alleanza che ormai molti considerano inevitabile potrebbe essere trattata da condizioni di forza. E se fosse un’alleanza con una casa tedesca (per dire di uno scenario che l’ad del Lingotto ha spesso mostrato di non sognare come ideale) il consolidamento potrebbe consentire a Marchionne di cogliere l’occasione per passare la mano ad altri. Rimanendo al tempo stesso importante azionista di uno dei gruppi leader nel mondo dell’auto.