D, la Repubblica 28/2/2015, 28 febbraio 2015
BASTA ESSERE SIMMETRICI?
Arduo, e aleatorio, misurare la bellezza (e calcolarne poi i poteri). Scienziati ed economisti dribblano la difficoltà utilizzando la simmetria (la distanza tra gli occhi e la bocca dev’essere pari al 36% della lunghezza del viso, la distanza tra gli occhi al 46% della larghezza). Gli ultimi, in ordine di tempo, a farlo sono due antropologi dell’Università di Vienna, Susanne Huber e Martin Fieder; i quali in sostanza rilevano che padri benestanti e istruiti lasciano presagire figli (soprattutto figlie) con un viso più simmetrico e dunque più bello. Commenta il professor Costa: «Riconosciamo dei vantaggi, e degli aspetti evoluzionistici, in chi cresce in famiglie dove ci si cura e si vive in modo positivo. Va però detto che si ricorre alla simmetria perché è un criterio di studio già usato con gli animali: i quali, se passati attraverso stress fisici, rivelano minore simmetria corporea. Ma per quanto riguarda gli umani, la simmetria è sovracitata. Certo, è facile da misurare, ma è fluttuante. Cioè non è sistematica: subisce lo scorrere del tempo, non è raro che, invecchiando, un viso umano diventi asimmetrico».