Simone Canettieri, Il Messaggero 3/3/2015, 3 marzo 2015
DI PIETRO
La guerra dei vent’anni tra Silvio Berlusconi e Tonino Di Pietro si è chiusa in un tribunale di provincia, a Viterbo. Con la più classica delle conciliazioni tra le parti, come capita ai vicini litigiosi. L’ex pm di Mani pulite ha ritirato la querela per diffamazione contro il leader di Forza Italia, che a sua volta si è impegnato a risarcirlo. Pace fatta, dietro lauto ricompensa che al momento rimane top secret. Una nemesi politica niente male per Berlusconi e Di Pietro, nemici da libri di storia, prima nelle aule giudiziarie poi nelle urne per venti anni. La causa risale al maggio 2008. Durante un comizio a Viterbo Berlusconi disse di Di Pietro «che si era laureato grazie ai Servizi segreti, perché non è possibile che l’abbia presa uno che parla così in italiano». E proprio durante quel comizio di sette anni fa - ma sembra passata un’era glaciale - l’ex Cav disse che il leader dell’Idv quando era magistrato aveva «messo dentro le persone senza prove». Da qui la denuncia andata avanti per tutto questo tempo, con vari rimpalli sulla possibilità o meno di processare Berlusconi. Fino all’accordo di ieri tra i rispettivi avvocati. C’eravamo tanto odiati.
Simone Canettieri