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 2015  marzo 03 Martedì calendario

TRANQUILLO

«Lasciatelo tranquillo, lasciategli vivere quell’infanzia che io non ho mai avuto. Mio figlio ama il basket, ma gli piacciono anche i videogame e i compiti a casa, lasciategli godere i suoi 10 anni. Trovo sia contro la legge permettere che vengano contattati anche i bambini» (Lebron James parlando del figlio Franziska Matthes).

OBIETTIVO «Mi ero messo in testa di diventare il numero uno in un club della massima serie e quando mi prefiggo un obiettivo, in genere lo centro» (il portiere dell’Atalanta Marco Sportiello).

STRATEGIA «Le regole e la disciplina sono fondamentali. Ma l’allenatore deve fare tanto altro: mantenere equilibrio sia quando si vince sia quando si perde. Quando sono giù, non si deve vedere. E quando parlo con giornali, parlo agli avversari, al pubblico, ai miei. Anche le conferenze fanno parte della strategia» (Sinisa Mihajlovic).

CLASSICO «Guardandomi indietro, a quello che era questo sport cinquanta o venticinque anni fa, quando arrivai a giocare contro Sampras, mi sento più vicino a quelli che giocavano in un modo molto classico. Oggi sono tutti ugualmente forti. Nella battuta, a rete, da fondo campo, nei movimenti... Il tennis è diventato uno sport più di movimento che di tiri e di talento» (Roger Federer).

IDEE «Guardo sempre con attenzione quelli veloci e chi ha belle idee. Ad esempio, Bode Miller fa sempre scelte diverse: mi piace vederlo e portargli via qualcosa. Stessa cosa per Svindal, anche se lui inventa di meno: lo guardo e rifletto» (Dominik Paris).

FOCACCIA «Roma era il mio sogno. Ho comprato casa all’Axa, faccio investimenti immobiliari. La adoro. Mangerei sempre la carbonara. E non posso dimenticare Totti e suo papà, che ci portava la focaccia con la mortadella e la coppietta di carne. Suo papà è un numero uno» (David Pizarro).

TAGLIA «Noi italiani siamo ragazzi ambiziosi, che lavorano per crescere anche sul piano individuale. Il difetto? Sta nella taglia. Sul piano fisico, subiamo da tutti: io, per esempio, gioco sempre da ala forte, però sapeste che “carrarmati” devo sfidare...» (Gigi Datome).

CAMPANILISMO «Spero che la Milano del calcio vada bene, diverta la gente. Milano merita di essere sempre al top. E se il Milan farà una grande squadra, anche l’Inter sarà grande: si tirano una con l’altra, al di là del campanilismo» (Roberto Mancini).