Antonella Baccaro, Corriere della Sera 1/3/2015, 1 marzo 2015
PARTE IL TFR IN BUSTA PAGA (MA PIANO)
Che l’anticipo del Tfr (trattamento di fine rapporto) in busta paga, possibile a partire da oggi, potesse non essere una misura allettante lo si era capito da subito. Ora la Confesercenti lo dimostra pubblicando un sondaggio Swg in base al quale ne avrebbero fatto richiesta appena sei dipendenti dei pubblici esercizi su 100, e solo un altro 11% vorrebbe farlo entro la fine del 2015.
Ad aprire a questa possibilità ai lavoratori dipendenti del settore privato, circa 12-13 milioni, che ne fanno richiesta, in via sperimentale fino a metà del 2018, è stata la legge di Stabilità, ma la misura che avrebbe dovuto coadiuvare l’aumento dei consumi fallisce due volte. Si scopre infatti che i lavoratori che hanno scelto di avere il Tfr su base mensile useranno la liquidità aggiuntiva soprattutto per saldare debiti pregressi (24%) o per la previdenza integrativa (20%), solo il 19% lo impiegherà per acquisti di vario genere. Il resto non ha ancora un programma.