Paolo Conti, Corriere della sera 28/2/2015, 28 febbraio 2015
RAI WAY, SI MUOVE LA CONSOB VIALE MAZZINI: LUNEDÌ RISPONDIAMO
ROMA Dopo l’annuncio dell’Opas, offerta pubblica di acquisto e scambio, presentata da Ei Towers (Mediaset) su Rai Way, la Consob aspetta entro lunedì la risposta della Rai sui chiarimenti richiesti. La lettera è stata recapitata ai vertici Rai mercoledì 25 chiedendo, appunto, una risposta entro lunedì. La Rai fa sapere che rispetterà i tempi.
Consob vuole sapere con precisione i dati sulla governance aziendale. Rai, dopo la quotazione in borsa, detiene il 65,1% di Rai Way ma per controllare le assemblee straordinarie è necessario il 66.7%. Fonti dell’azienda, nelle ore dell’offerta Mediaset, avevano definito l’Opas«non amichevole perché “unsolicited”, cioè non sollecitata. La presenta inoltre problemi per i multipli bassi, per l’indebitamento e di governance sbilanciata. E l’attuale legge non consente l’operazione». Sull’ipotesi della nascita di una società Mediaset-Rai, il sottosegretario Antonello Giacomelli ha risposto che la materia è di competenza dell’Antitrust e non del governo.
Sulla riforma Rai, ieri Matteo Renzi parlando ai gruppi parlamentari è stato chiaro: «Non c’è voglia di fare un decreto ma c’è necessità di affrontare subito il tema». Secondo il presidente del Consiglio occorre un primo testo di riforma della governance «entro due settimane». Anche perché il clima politico può riservare sorprese, vista l’apertura del Movimento 5 Stelle.
«Verificheremo se Grillo vuole fare sul serio», ha detto Renzi. Grillo gli replica invitandolo a vedere prima «il suo sodale Berlusconi che di queste cose se ne intende e farsi spiegare il suo editto bulgaro e di incontrare al più presto Santoro e Luttazzi».
Già tra lunedì o martedì il presidente della commissione di Vigilanza, Roberto Fico (M5S) dovrebbe incontrare il capogruppo del Pd in commissione, Vinicio Peluffo. Se davvero il dialogo con Grillo e i suoi dovesse proseguire, si potrebbe immaginare un percorso rapido nelle commissioni (Trasporti e cultura, la stessa Vigilanza). Prevede Michele Anzaldi, Pd, segretario della Vigilanza parlando proprio del nuovo clima col M5S: «Se c’è una reale volontà in Parlamento, in poche settimane possiamo dare agli italiani un servizio pubblico con nuove regole improntate ai principi di modernità, autonomia, efficienza, trasparenza».
Renzi ieri ha riproposto la sua visione: una Rai «primo produttore culturale del Paese», dotata di risorse certe e magari con minore pressione pubblicitaria (un canone più basso ma pagato da tutti), Media Company in grado di distribuire i propri prodotti sulle piattaforme della contemporaneità. Non si è parlato del nuovo sistema di governance (nascita di una Fondazione o di un Comitato di indirizzo affiancato da un Comitato di gestione). Domani, lunedì, il sottosegretario Giacomelli e la responsabile cultura del Pd, Lorenza Bonaccorsi, riuniranno un comitato ristretto per fare il punto.