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 2015  febbraio 28 Sabato calendario

NIENTE SOLDI: FI RISCHIA LO SFRATTO MA IL CAV SI CONSOLA COI SONDAGGI

ROMA Tutti col fiato sospeso. In attesa del consiglio federale della Lega Nord. In Forza Italia ogni tipo di vertice sulle elezioni regionali è rinviato alla prossima settimana. Così come sono in stand-by i rapporti con il Nuovo centrodestra, sempre in attesa che Matteo Salvini si chiarisca le idee sul Veneto. Succederà lunedì. Quando si celebrerà, nella Lega, l’ennesimo scontro tra lombardi e veneti. Un grande classico, a via Bellerio. Ma stavolta l’epilogo potrebbe essere tragico, con l’espulsione del sindaco di Verona Flavio Tosi. Però la notizia che aspetta Berlusconi è un’altra: vuole sentir dire da Salvini che lascerà Luca Zaia libero di scegliersi le alleanze. Il governatore uscente del Veneto non pone pregiudiziali su una coalizione allargata al Nuovo centrodestra. È il viatico di cui il Cavaliere ha bisogno per chiudere l’accordo in Campania con Alfano. Che, a sua volta, ha rinviato la riunione odierna a Napoli per decidere se sostenere il presidente uscente Stefano Caldoro. Sono tutti appesi a Salvini: questa è la situazione. Martedì, a Palazzo Grazioli, Berlusconi riunirà il tavolo delle Regionali, con la speranza che si tratti del vertice decisivo. Nel frattempo i sondaggi tornano a sorridere al Cavaliere. Non tanto per la performance di Forza Italia, quanto per le débaclè altrui. Gli azzurri tornano a essere il secondo partito grazie alla caduta libera del Movimento 5 Stelle. Ora sono appaiati al 16,1%. Con il partito berlusconiano che guadagna uno 0,2 e i grillini che perdono uno 0,7. In testa c’è sempre il Partito democratico con il 40,2%. Gli altri confermano le rispettive posizioni, con una Lega molto forte, quotata da Swg al 12%. Matteo Renzi si conferma sui numeri record delle Europee. Ma il momento magico sta per finire. Almeno stando alle cronache del “Mattinale”. Che mette in evidenza le frizioni nel Pd tra renziani e minoranza: «Forza Bersani», scrive la nota politica del gruppo parlamentare di Fi alla Camera, perché «quando Bersani dice “il Re è nudo” e si fa ambasciatore della realtà, noi stiamo dalla sua parte». La verità è che anche Berlusconi deve vedersela con i dissidenti interni. Oggi Raffaele Fitto sarà a Padova per un nuovo convegno dei “ricostruttori”. Tornerà a chiedere le primarie come strumento di selezione della classe dirigente del partito. Proprio nelle stesse ore in cui si parla dell’esclusione dei fittiani dalle liste regionali. «Non ci saranno epurazioni», assicura il consigliere politico di Berlusconi, Giovanni Toti, ma Fitto deve smetterla di «bombardare tutto e tutti solo per spirito di contraddizione». Insomma, continuano le frizioni sul territorio. E questo non fa affatto bene al partito, a poche settimane dell’apertura delle urne. In Puglia tra un po’ si vota. Eppure il commissario Vitali, indicato dal cerchio magico, continua ad accusare i dissidenti vicini a Fitto: «Organizzano boicottaggi contro il partito», rivela. Che poi, quale partito? Forza Italia rischia di dover chiudere la sede di piazza San Lorenzo in Lucina, inaugurata poco più di un anno fa. Da cinque mesi il movimento azzurro non paga l’affitto e sono già arrivati i decreti ingiuntivi per esigere gli arretrati. Ma una sede così grande senza dipendenti a cosa serve? Esatto. Perché dal primo marzo tutti i lavoratori assunti da Fi andranno in mobilità, dividendosi in due gruppi. Secondo l’accordo siglato il 19 febbraio scorso al ministero del Lavoro, diffuso dall’Adnkronos, 44 dipendenti avranno la cig al 50 per cento delle ore lavorate (a rotazione o con part time) e altri 37 avranno la cassa integrazione a zero ore e senza rotazione. I primi lavoreranno venti ore a settimana per 12 mesi, mentre gli altri resteranno a casa. L’accordo riguarda tutto il personale di Forza Italia, quello in organico a Roma (74 dipendenti), a Milano (6) e ad Arcore (1).
IL FRONTE ESTERNO Forza Italia attende l’esito del consiglio federale della Lega Nord di lunedì. Se Salvini darà il via libera all’appoggio di Ncd alla candidatura di Zaia, Berlusconi sosterrà Zaia in Veneto e otterrà l’appoggio degli alfaniani su Caldoro in Campania.
IL FRONTE INTERNO
Oggi Raffaele Fitto, leader della fronda interna, tiene a Padova una nuova convention dei «ricostruttori». Insisterà su primarie e rinnovamento della classe dirigente. Berlusconi deve decidere se escludere o meno i fittiani dalle liste elettorali.