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 2015  marzo 02 Lunedì calendario

Il vicesegretario di Palazzo Chigi, Raffaele Tiscar, a questo punto si sente sotto assedio. È chiaro che esistono due anime anche all’interno dello stesso governo

Il vicesegretario di Palazzo Chigi, Raffaele Tiscar, a questo punto si sente sotto assedio. È chiaro che esistono due anime anche all’interno dello stesso governo. L’idea di una rete pubblica con l’ingresso, attraverso Metroweb, della Cassa depositi e prestiti - per dare al dossier Internet quella spinta che non ha trovato sul mercato - nasce dal programma 2012 di Renzi. Ma dal 2012 a oggi la partita si è andata complicando non poco, soprattutto negli ultimi mesi. Si capisce ora, con il senno del poi, come mai il Consiglio di amministrazione Telecom Italia abbia, solo pochi giorni fa, eretto un muro votando contro il piano Metroweb. La verità è che il dossier sembra essere passato sotto il controllo di Andrea Guerra, consulente del premier su vari tavoli e meno convinto di Tiscar che l’unica strada sia lo spegnimento della rete in rame con una data certa, come avvenne per il passaggio dalla tv analogica a quella digitale. L’argomento non è semplice, anzi, è intricatissimo. Le Authority italiane hanno dimostrato che in effetti negli anni il gruppo telefonico guidato oggi da Marco Patuano ha usato il controllo sulla rete in maniera asimmetrica, ritardando la crescita dei concorrenti. L’Antitrust ha messo tutto ciò nero su bianco multando l’ex monopolista per abuso di posizione dominante sul retail e dumping sul mercato business arrivando a comminare una maximulta da 103 milioni di euro nel 2013. Il terrore dei competitor è che sulla rete di nuova generazione possa venire a ricrearsi la stessa situazione. Ma allo stesso tempo Telecom è anche un importante committente e dunque le società che producono reti e che stanno sviluppando soluzioni tecnologiche per allungare la vita del rame potrebbero essere dalla sua parte. Certo è che con i soldi che il governo sta mettendo in campo tra fondi europei e italiani, si potrebbe avviare paradossalmente la costruzione di una rete ex novo. Tanto che a Palazzo Chigi è arrivata un mese fa anche l’offerta di un rappresentante di investitori finanziari per creare una rete sul modello di Terna, cioè con una maggioranza di capitale privato ma una governance pubblica. Un ulteriore problema. M.Sid.