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 2015  febbraio 28 Sabato calendario

IL MASSIMO RISULTATO COL MINIMO SFORZO

Perché all’improvviso, e dopo anni dal primo tentativo di salire sulle torri di trasmissione telefoniche e televisive, ora tutti si sono accorti del valore di questo business che nulla ha di innovativo? Per una pura ragione finanziaria: rendono parecchio a fronte di costi minimi. I clienti delle società infrastrutturali sono tipicamente broadcaster o player tlc che siglano contratti a lunga se non lunghissima scadenza. Garantendo così un ritorno certo nel tempo. Tra l’altro la manutenzione delle torri non è particolarmente onerosa. E più i gruppi sono grandi, sulla falsariga dei big americani, più le sinergie aumentano. E di conseguenza, margini e utili schizzano alle stelle. Una dimostrazione pratica? I colossi a stelle e strisce, ovvero American Towers (4 miliardi di dollari di giro d’affari consolidato nel 2014) che gestisce 75 mila infrastrutture di trasmissione in tutto il mondo ha registrato nell’ultimo triennio un margine ebitda medio del 60,67%. Il competitor, sempre d’Oltreoceano, Crown Castle (3,7 miliardi di ricavi), che gestisce 40 mila impianti ha archiviato il 2014 con un ebitda margin del 54,38%. Percentuali che ingolosiscono i fondi pensione e quelli d’investimento e tutti coloro che vogliono esser certi di facili ritorni sul capitale investito. È per questo che, guardando all’Italia, Ei Towers (2.300 torri) che ha tra i suoi clienti Mediaset (primo azionista tra l’altro col 40%), Telecom, Vodafone, Wind, H3g e la Cairo Communication, che ha solamente, si fa per dire, un margine ebitda del 39,62% punta ad aggregarsi con Rai Way. La società infrastrutturale quotata e controllata dalla tv di Stato (65%) dispone di 2.300 impianti con clienti quali lo stesso broadcaster di viale Mazzini oltre ai quattro gestori telefonici, gode di margini superiori a quelli del rivale-predatore, ossia del 49,56%. Ecco perché la famiglia Berlusconi ha questo forte interesse. E che in Italia il settore faccia gola lo dimostra l’acquisizione a prezzi record da parte del colosso spagnolo Abertis delle torri (6 mila più altre 1.200) di Wind: 1 miliardo, circa 15 volte il mol. Ecco perché Telecom vuole quotare le sue 12 mila torri. Un’ipo miliardaria.
Andrea Montanari, MilanoFinanza 28/2/2015