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 2015  febbraio 28 Sabato calendario

MOLTI HANNO CREDUTO CHE LANDINI FOSSE COSÌ FESSO DA DARE L’ASSALTO AL PALAZZO D’INVERNO CON DON CIOTTI, RODOTÀ, COFFERATI, STRADA E CIVATI

Il Cameo del sabato ha assunto ormai una caratteristica irriverente, anarchica, giocherellona. Tratta argomenti leggeri in modo serio, ovvero argomenti seri in modo scanzonato. Questa settimana ho dovuto sopportare quantità industriali di supercazzole, in primis del Governo, ma le opposizioni non si sono fatte mancare nulla, pensiamo al duo Berlusconi-Fitto, al trio Tosi-Zaia-Salvini. Temo di più le supercazzole dei renziani perché, se non vengono abbattute nella culla o annegate nel ridicolo, possono diventare leggi, vedi Province, Senatum, Italicum.
1 -Per 48 ore molti hanno creduto, pure il Premier, che Maurizio Landini potesse essere così fesso da dare l’assalto al Palazzo d’Inverno con la sua coorte pretoria (Don Ciotti, Rodotà Cofferati, Strada, Civati): una supercazzola di dimensioni cosmiche, direbbero i colti. Credo che Landini, un contadino di mezza montagna, abbia capito da tempo che con il modello Tsipras, o Podemos, o tutto ciò che fa riferimento alla cultura della sinistra novecentesca, non sia possibile competere contro i birbanti che sono al potere in Italia e in Europa, e che lui conosce bene. Il tema per me è altro, Landini ha la sofisticazione intellettuale per farlo? Temo di no.
2 - Non male la supercazzola della tanto strombazzata legge «Responsabilità civile dei magistrati». Il procuratore Marcello Maddalena l’ha fulminata in duemila battute, con dotte considerazioni. A me pare che tutte le chiacchiere e i confronti che si fanno sui giudici, equiparandoli ai medici, agli avvocati, perché no agli idraulici, sono ridicoli. I magistrati sono paragonabili solo agli arbitri di calcio, gli uni devono dare o non dare il rigore, loro devono dare ragione-torto a uno dei due, per cui l’altro protesterà sempre, è ovvio. L’arbitro è ladro e figlio di per metà dello stadio, comunque. In casi come questo, vale la legge di Boskov «è rigore quando arbitro fischia, punto». Diverso è il caso dell’organo di autogoverno dei magistrati: quelli che hanno perseguitato, per esempio Tortora, piuttosto che il ridicolo ma innocente Savoia, e l’infinità degli altri cittadini colpiti ingiustamente, dovrebbero essere semplicemente licenziati in tronco, come avviene in qualsiasi attività umana, a fronte di rilevanti errori. I Magistrati sono il livello più alto nella scala sociale di un paese civile, parlano con le loro sentenze, noi cittadini comuni abbiamo un disperato bisogno di loro, specie ora che siamo entrati nella sharing economy, mentre loro non hanno bisogno dei sindacalisti dell’Anm, la genia dei sindacalisti la si lasci a noi comuni mortali.
3 - Curiosa la supercazzola di Rai Way. Il proprietario di un azienda posseduta al 100% (Renzi), decide di andare in borsa per fare cassa, quotando il 35% e dichiarando, subito, di essere disposto a scendere dal 65% al 51%, ma assolutamente non oltre. Una società, Mediaset, lancia un’ Opas sul 100% di Rai Way, logicamente e tecnicamente infattibile, vista la decisione del proprietario di non vendere. Anziché ridicolizzare Confalonieri e Piersilvio Berlusconi, per manifesta incapacità aritmetica, e chiuderla lì, si apre un dibattito sul nulla, sparando supercazzole, liberiste o stataliste, che non c’entrano nulla con il tema. In ogni sistema politico, compreso quello capitalistico, c’è un punto fermo: rispettare le leggi esistenti, ovvero cambiarle facendosi eleggere in Parlamento e raggiungere la maggioranza. Immaginate se qualcuno lanciasse una Opa su Fca o altra senza averne diritto, gli stessi che ora pontificano si farebbero «bocca a culo di gallina», pontificando con disgusto in senso opposto. Matteo, questa volta sono con te, resisti, e stai sereno.
4 - La supercazzola della settimana l’ha raggiunta però Bologna, da sempre, scegliete voi, «la rossa», «la dotta», «la grassa». Neppure Visco sarebbe arrivato a tassare i «menu» esposti. Dilemma: più conveniente non esporli e pagare la multa, o esporli e pagare la tassa? Lo stesso vale per gli orari di apertura e chiusura (sic!), per gli zerbini marchiati (sic!), per le copertine dei dischi in vinile (sic!), per i cartellini dei prezzi (sic!). Terrorizzante la risposta della vice Sindaco rossa «siamo pronti a migliorare la norma del 2009». E siamo nella regione, dicono loro, più evoluta e meglio gestita d’Italia.
A questo siamo ridotti, questo passa il convento, è sabato, siamo in quaresima, possiamo solo farci grasse risate su queste nostre idiote classi dirigenti, pubbliche e private.
Riccardo Rugger, ItaliaOggi 28/2/2015