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 2015  febbraio 26 Giovedì calendario

DACCI OGGI IL NOSTRO EROS QUOTIDIANO

Immaginate il vicino di casa, quello che vi emoziona sempre quando lo incrociate in tuta sulle scale di mattina presto, mentre porta al parco il labrador prima di andare in ufficio. Visualizzatelo nell’attimo in cui si perde davanti a un programma su Nat Geo Wild, raggiungendo un’estasi ineffabile nel guardare un accoppiamento di felini. Cambiereste idea su di lui? Forse sì. Anche lui, però, vi vedrebbe con occhi diversi scoprendo che sognate di vestirvi da geisha per incontrare cinque uomini d’affari giapponesi in qualche localaccio nel quartiere di Kabukichō a Tokyo.
Le fantasie sono grandi equalizzatori, cominciano intorno all’età di 11 anni e un po’ tutti le hanno, a prescindere dal background socio-economico, professionale o culturale. Possono essere elaborate situazioni mai vissute o momenti di semplice quotidianità in versione piccante. C’è chi le ha durante un amplesso, quando è solo nel proprio letto, mentre cammina per strada o è impegnato in una riunione lavorativa (e Dio sa quanto ce n’è bisogno in questi casi). Se non bastasse l’esperienza, lo confermano i ricercatori dell’Institut universitaire en santé mentale e dell’lnstitut Philippe-Pinel, entrambi a Montreal. A un campione di 1.516 uomini e donne tra i 18 e 77 anni del Québec è stato chiesto di svelare i desideri erotici. Nella lista delle 55 fantasie più ricorrenti, ne sono emerse una trentina comuni ai due sessi (facile: sottomissione e dominazione a letto). Un terzo delle donne fantasticano su amplessi con tre o più uomini, significativo anche il numero di quelle che sognano di farlo in luoghi inusuali, come in ufficio o in un bagno pubblico (82 per cento), di praticare bondage, oppure di essere prese con la forza. In cima alla lista delle fantasie maschili: il ménage à trois con sconosciute, guardare due donne (meglio se a loro insaputa) mentre lo fanno (70) e poi, ancora, andare con una prostituta (40), costringere qualcuna con la forza (22).
Dalla ricerca si scopre che gli uomini sono più originali nel creare scenari più complessi, l’1,4 per cento immagina addirittura di provarci in assenza di gravità. Inoltre i maschi tendono a concretizzare quello che sognano, a differenza della controparte femminile che, invece, fa una netta distinzione tra fantasia e desiderio: così, chi (60 per cento) brama essere legata e costretta a un rapporto non vuole che accada veramente.
Il tipo di fantasie nel corso dei decenni non è variato molto, anche se una ricerca, pubblicata su Psychological Bulletin e intitolata Sexual Fantasy, che raggruppa dati dal 1970 a oggi, dimostra che il loro contenuto dipende dalle esperienze personali e da una maggiore disinibizione. Più di 40 anni fa, per dire, il sesso orale era in cima alla lista dei desideri.
Altro Stato, altro sondaggio, condotto questa volta dal Center for Sexual Health Promotion dell’Università dell’Indiana, Stati Uniti. In questo caso, lo studio nazionale ha coinvolto 5.865 persone di entrambi i sessi, tra i 14 e i 94 anni. E qui, lo sguardo si allarga alla grande categoria dei sensi di colpa. Il 6 per cento dei maschi si dichiara gay, ma si arriva al 12 per cento tra chi ammette di avere ricevuto (o praticato) una fellatio da un altro uomo. Stessa storia per le femmine, solo l’1 per cento si definisce omosessuale, ma il 16 per cento ha sperimentato il sesso con un’altra donna. Dalla ricerca è inoltre emerso che gli over 50 sono quelli che più frequentemente fanno uso di alcol o marijuana prima di un rapporto; che gli uomini fantasticano di più mentre si masturbano (piuttosto che durante un rapporto) e che pensano al sesso due volte di più delle donne.
Perfino i personaggi del passato avevano le loro fantasie. E le hanno anche messe in pratica. Le ha raggruppate la narratrice e poetessa Roser Amills nel libro Le 1.001 fantasie erotiche e selvagge della storia. Cleopatra, per esempio, aveva una predilezione per la fellatio (con tanto di leggenda che arrivasse a un centinaio in una notte). L’autore irlandese James Joyce, invece, era solito chiedere alle prostitute di aromatizzare la loro biancheria intima, mentre il filosofo Jean-Jacques Rousseau si divertiva a farsi sculacciare (e per questo ringraziava la governante avuta nell’infanzia).
Quando si tratta di sesso, insomma, siamo molto meno strani di quello che pensiamo. Tutti diversi, tutti uguali. Tutti come Nathan Zuckerman, personaggio seriale nei romanzi di Philip Roth, il grande scrittore che, trasformando le fantasie erotiche in genere letterario, ci fa sognare a occhi aperti.