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 2015  febbraio 27 Venerdì calendario

SENO CENSURATO SU FACEBOOK, MA SOLO QUELLO DELLE MADRI


Facebook censura il seno delle donne. Ma non di tutte. Il divieto riguarda solo le gallery di madri che allattano. La scelta è sorprendente visto che viene da un social network tradizionalmente libertario in fatto di circolazione delle immagini. Si può postare di tutto ma evidentemente non questo archetipo della maternità che attraversa la storia dell’umanità, dalla dea Iside con il figlio Horus al petto fino alle raffigurazioni della Madonna del latte. Che in certi casi veniva dipinta addirittura con i seni zampillanti. Da Fb replicano che i post di mamme che danno la poppata violano le norme sulla nudità. E che la decisione è stata motivata anche dai numerosi commenti, quasi tutti di maschi scandalizzati. E per tutta risposta la fotografa Jade Beall ha condiviso una foto di madri e neonati con le parti intime coperte da una pecetta, una foglia di fico 2.0.
Ma perché il popolo della rete, che manda giù di tutto, dalla pornografia alla violenza, ed è abituato a fare uso e abuso del corpo femminile, strumentalizzato e venduto in tutte le pose possibili e immaginabili, si mette a scagliare anatemi contro le donne che mostrano il seno? Questa pruderie è in realtà l’altra faccia di quel voyeurismo digitale che ha trasformato il web in una fiera delle nudità. Purché formattate, levigate, liftate, fotoshoppate. Niente smagliature, inestetismi, gonfiori, sovrappeso. Insomma corpi senza segni di vita. Femmine artificiali per un immaginario maschile al tempo stesso escortizzato e bacchettone, allupato e moralista. Dove le donne, si sa, sono tutte puttane, ma con la mamma non si scherza. Soprattutto se non si è rifatta.