Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  febbraio 27 Venerdì calendario

SORELLE DEI CECI. SE LA TERAPIA DIVENTA UN BUSINESS


Cucinare è terapeutico. A Mitcham, un quartiere di Londra, un gruppo di donne musulmane rifugiate o semplici immigrate cucinano nel retro di una chiesa protestante e mentre preparano ricette dei loro Paesi si raccontano la loro vita. Sembra la trama di un libro di successo o di un film indi, e invece è una storia vera, condivisa da donne siriane, somale, libiche, congolesi e così via, tutte provenienti da zone di guerra, in mano a ribelli o, peggio, ai terroristi islamici.
Ribattezzatesi le Sorelle dei Ceci, dal momento che questo è l’ingrediente più usato, le cuoche preparano pasti etnici che si possono acquistare per appena sette sterline. Per modica cifra organizzano anche cene per i club di lettura privati, pranzi di Natale per piccole e medie società locali e persino feste di compleanno per bambini. Per ora i guadagni sono ancora bassi, ma la popolarità delle cuoche sta aumentando.
Nata nel 2012 come un’iniziativa per offrire a donne traumatizzate dalla guerra una terapia di gruppo usando un’attività comune, ovvero il cucinare, oggi l’iniziativa offre ai loro clienti la possibilità di guastare per pochi soldi piatti prelibati. E man mano che il gruppo cresce e si consolida e le ricette vengono migliorate, si fa strada nel gruppo l’idea di trasformare questa esperienza in un business vero e proprio, che aiuti le cuoche e le loro famiglie a migliorare la propria condizione economica.
In cantiere c’è l’idea di un libro di ricette etniche ma anche un piccolo ristorante. Per ora mancano i soldi e la cucina e il refettorio della chiesa rimane l’unico posto dove gustare questa straordinaria cucina.