Varie, 24 febbraio 2015
Birra per Sette - Aumentano nei pub inglesi le vendite di birra artigianale italiana: nel 2014 +13% rispetto all’anno precedente
Birra per Sette - Aumentano nei pub inglesi le vendite di birra artigianale italiana: nel 2014 +13% rispetto all’anno precedente. I microbirrifici italiani sono più di 600: erano una trentina dieci anni fa. Producono 30 milioni di litri l’anno, di cui il 10% destinati all’esportazione. Consumo pro capite di birra in Italia: 29 litri. Paesi europei che ne bevono di più: Repubblica Ceca (148 litri pro capite), Austria (107,8), Germania (106). Negli Stati Uniti ogni persona beve 77,1 litri di birra. In Russia 74,1. In Italia si producono 860.000 tonnellate di orzo su una superficie di 226.000 ettari. Dal primo gennaio le accise sulla birra sono salite a 45 centesimi a litro. Secondo Assobirra se le accise sendessero a livello di Germania (4 volte inferiori alle nostre) e Spagna (3 volte inferiori), il settore sarebbe in grado di generare 7.000 posti nel 2015. Su quattro pinte acquistate al mondo, una è venduta in Cina. Il consumo pro capite è di circa 36 litri. Snow, la birra più diffusa nel mondo, è cinese. Sono stati 52 milioni i barili immessi sul mercato nel 2011. I cinesi, al momento, sono i più grandi consumatori di birra con 28 miliardi di litri all’anno, contro 24 degli Stati Uniti. L’Europa produce 542 milioni di ettolitri di birra, l’America 571, l’Asia 688, l’Africa 125, l’Oceania 22. (dati riportati nel “Barth Report” 2012-13). La birra Vielle Bon Secours è la più costosa. In vendita al Bierdrome di Londra. Prezzo: 780 dollari per una bottiglia da 12 litri. In Inghilterra divenne bevanda nazionale durante il Medioevo, quando cominciò a utilizzarsi acqua bollita e sterilizzata. L’epidemia di colera del 1854 uccise, nella sola Londra, 10.700 persone. Il medico inglese John Snow dimostrò che tra gli operai che bevevano birra, e non acqua, non si era registrato nemmeno un caso. La paura del boccale vuoto si chiama cenosillicafobia (o cenosillicaphobia). Obama un paio di anni fa si comprò il kit per farsi la birra in casa. Ne produceva tre tipi: la chiara, la scura, la White House honey blonde ale, tutte al miele (prodotto in giardino dalla moglie Michelle). Una ricerca dice che il 35% degli elettori indipendenti in America beve almeno una birra al mese (il 45% se artigianale), contro il 30% dei democratici e il 27 dei repubblicani «La birra è la prova che Dio ci ama e ci vuole vedere tutti felici» (Benjamin Franklin). “Birra”, dal latino ”bibere”, cioè ”bere”. Solo per lo spagnolo e il portoghese, dove si chiama “cerveza” e “cerveja”, deriva da Cerere, la dea latina dell’agricoltura. Tra i Sumeri, 5.000 anni fa, una bevanda molto simile alla birra era chiamata «se-bar-bi-sag», cioè «bevanda che far veder chiaro». Il vino nell’antico Egitto era costoso, perciò era molto più diffusa la birra, che le donne preparavano in casa. La ricetta: si faceva una pasta di orzo macinato, la si versava in stampi conici arroventati e si lasciava cuocere per un po’. I pani erano poi sbriciolati e messi a macerare in acqua dolcificata con un liquido zuccherino ricavato dai datteri. Si mescolava prima di filtrare. Quando il liquido iniziava a fermentare era messo in giare d’argilla. Il codice babilonese di Hammurabi (1728-1686 a.C.) prevedeva che chi annacquava la birra prima di venderla venisse annegato dentro lo stesso liquido. Per gli Egizi la birra era la bevanda preferita dal dio Osiride. Gli Etruschi nei loro convivi consumavano una birra fatta con segale e farro, e poi con frumento e miele. Secondo le leggende celtiche, l’Irlanda conobbe la libertà solo quando l’eroe Mag Meld riuscì a strappare a terribili mostri il segreto della fabbricazione della birra che li rendeva immortali. Augusto diceva d’esser guarito dal mal di fegato grazie alla birra. Agricola, governatore della Britannia, una volta tornato a Roma nell’85 d.C. si portò tre mastri birrai da Glevum (l’odierna Gloucester) e aprì il primo pub d’Italia. In Baviera nel 1516 fu emanato l’Editto sulla purezza, il “Reinheitsgebot”, con cui si stabilì che la birra poteva essere fatta solo con malto d’orzo, luppolo e acqua. Per fare 100 litri di birra occorrono: 500 litri di acqua, 16 chili di cereali (di cui 12 di solo malto d’orzo), 8 etti di lievito, 3 etti di luppolo. Energia utilizzata: 9 Kw. Il mese in cui si consuma più birra è luglio, seguito da giugno e maggio. Il mese in cui se ne beve di meno è gennaio. «Sei una birra piccola»: modo di dire ceco che equivale al nostro «sei una mezza calzetta» (tutti bevono la media, bere la piccola è considerato un disonore). Ogni settimana in Gran Bretagna vengono servite circa 126 milioni di pinte di birra. Le regole d’oro per servire la birra. Deve avere due dita di schiuma compatta. Va versata dapprima lentamente, nel bicchiere inclinato, poi più velocemente verso la fine, raddrizzando il bicchiere, per formare la giusta quantità di schiuma. La temperatura dev’essere adeguata ai gradi alcolici: la birra meno alcolica va servita più fredda (3-6 gradi). Dev’essere tenuta al fresco e al riparo dalla luce, ma non nelle cantine umide. Ogni birra ha il suo bicchiere. Per esempio il baloon, con il bordo più stretto della pancia, va con le birre “da meditazione”, più alcoliche e con poca schiuma. Il boccale tedesco (masskrug) di vetro spesso mantiene fredda la bevanda. La pinta, che ha forma di cono rovesciato che si allarga e poi si restringe sotto il bordo, valorizza la schiuma delle birre scure, ecc. Le lager sono di colore oro pallido, mediamente amare, schiuma fine e persistente, con gradazione alcolica media 4-5% vol. Le bock sono dense, corpose, dal deciso sapore di malto, hanno gradazione elevata che arriva anche a 14% vol. Le pilsner (o pils), di color oro pallido, hanno molto luppolo e dunque un sapore più amarognolo. Le abbazia sono corpose e di forte contenuto alcolico (da 6 a 9 gradi), con colorazioni che variano dall’oro carico, all’ambrato, al rosso cupo, al bruno. Le ale sono le tradizionali britanniche, con moderato contenuto alcolico e poca schiuma, rossastre. Le stout, nere con schiuma cremosa, sono piuttosto amare e poco alcoliche. Le blanche sono a base di frumento, rimangono opache e sono leggermente acidule. Le trappiste sono ”da meditazione”, con gradazione alcolica alta. Su 10 birre bevute dagli italiani, 9 sono chiare. Con la pasta e fagioli ci sta bene una birra tipo bock, con gli arancini di riso meglio una blanche, con le uova sode una lager, con la peperonata una tipo abbazia, con le salsicce e le patate arrosto le weizen. Quelli della Guinnes hanno calcolato quanta birra ogni anno è assorbita dai baffi e dalla barba dei bevitori britannici: 92.749 litri. Sostengono, infatti, che una pinta di birra (0,57 litri) si beve in dieci sorsate e a ogni sorsata i baffi ne trattengono 0,56 millilitri. «Conoscere i luoghi, vicino o lontani, non vale la pena, non è che teoria; saper dove meglio si spini la birra, è pratica vera, è geografia» (Goethe).