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 2015  febbraio 22 Domenica calendario

COLPA DI MARINO È STATO LUI A UBRIACARE I TIFOSI OLANDESI

Il sindaco di Roma, Ignazio Marino, è uno dei più grandi professionisti nell’arte dello scaricabarile. Qualsiasi cosa capiti di poco commendevole - capitasse pure nella cucina di casa sua - è sempre colpa di qualcun altro. Lui non c’era, e se c’era non vedeva, e se vedeva comunque non sentiva. È accaduto così quando la sua mano destra prendeva contributi dalle coop di Mafia Capitale e la sinistra si alzava, indice teso, a condannare quel malaffare. È riaccaduto nei tristi giorni del sacco olandese di piazza di Spagna, il salotto di quella Roma che Marino dovrebbe presidiare. Il sindaco ha cominciato ad accusare chiunque altro fosse in città quel giorno (c’era anche lui, ed è una rarità), tuonando contro prefetto, questore e anche il ministro dell’Interno, Angelino Alfano. Nel suo crescendo di accuse lanciate a raffica, Marino ha raggiunto toni grotteschi, da humor noir quando ha sostenuto in conferenza stampa: «È chiaro che questa città ha un problema sicurezza grande come una casa e Alfano deve decidere cosa fare. La capitale d’Italia deve avere la stessa sicurezza di Parigi, Londra e Amsterdam». Ecco chiedere che Roma abbia la stessa sicurezza di Parigi a poche settimane dalla tragedia di Charlie Hebdo e del supermercato kosher è così fuori luogo che poteva venire in mente solo a chi, sparando nel mucchio, cercava di allontanare da sé qualsiasi tipo di responsabilità. Che nel caso di Marino c’è, e non è lieve, proprio nella devastazione olandese del centro di Roma. Avendo vissuto e filmato in prima persona quel che è accaduto nel centro della capitale il giorno della partita Roma-Feyenoord, una cosa è certa: nelle vie intorno a piazza di Spagna (dove sarebbero accaduti i fattacci) fra le 10 e le 17 non si è visto un solo vigile urbano. Tanti poliziotti, carabinieri in abbondanza, agenti in borghese, ma vigili urbani no. Eppure la loro presenza sarebbe stata fondamentale. E se Marino avesse impartito gli ordini necessari ai suoi custodi dell’ordine pubblico cittadino, probabilmente la devastazione vista si sarebbe evitata. Perché come è stato evidente a chiunque fosse passato di lì, fra i tifosi olandesi c’erano sicuramente hooligan, delinquenti abituali, violenti. Ma si trattava di qualche decina di persone che le forze dell’ordine avrebbero facilmente fermato e isolato prima che accadesse l’irreparabile. Non è stato possibile isolarli, perché intorno a loro c’erano altri tre, quattromila tifosi olandesi che delinquenti probabilmente non erano, ma ubriachi fradici sì. Chi ha consentito loro di bere ettolitri di birra ha la prima responsabilità di tutto ciò che è accaduto. E la colpa principale di quella ubriacatura collettiva è proprio quella del sindaco della capitale. Dal giorno precedente infatti era in vigore un’ordinanza del prefetto di Roma che vietava nel centro la vendita di bevande alcoliche agli avventori. L’ordinanza doveva essere trasmessa agli esercizi commerciali proprio dal sindaco Marino, che parzialmente e molto tardivamente l’ha fatto utilizzando vigili come messi comunali. Ho assistito alla consegna della stessa in un bar non molto lontano da via del Corso ai cui tavolini erano seduti da tempo decine di tifosi olandesi con il doppio di stivali vuoti di birra davanti. Ma anche avessero chiuso improvvisamente tutti i bar del centro, gli olandesi sarebbero stati riforniti come è accaduto dalle centinaia di venditori abusivi quasi tutti originari del Bangladesh (a Roma li chiamano i «bangladini»). Carrettini a parte, che spesso non hanno le necessarie autorizzazioni per il commercio, è pieno di venditori volanti che ogni ora cambiano il tipo di merce da mettere sul mercato davanti a vigili urbani che normalmente non muovono un dito. Da ogni angolo del centro di Roma sono sbucate birre ghiacciate dalle borse dei bangladini che fino a pochi minuti prima vendevano aste per telefonini utili a scattarsi un selfie. Sono stati loro a dare benzina alcolica agli stomaci degli olandesi. E hanno potuto farlo perché da sempre i venditori abusivi vengono tollerati dal sindaco e dalla sua polizia municipale. Una coppia di vigili urbani aveva messo in guardia Libero in un video trasmesso alla vigilia di Natale: «Attenzione, perché da lì verranno guai». Sono stati buoni profeti. E avevano spiegato: «Sappiamo dove hanno i magazzini, ma gli ordini che ci arrivano sono di lasciarli stare». Grazie a quegli ordini che venivano dai collaboratori di Marino gli olandesi ubriachi hanno distrutto mezzo centro della capitale. Il principale colpevole è dunque il sindaco.