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 2015  febbraio 22 Domenica calendario

RAPPORTI FRA GRECI E RUSSI STORIA, RELIGIONE, INTERESSI

La Grecia minacciava di ricorrere all’aiuto economico della Russia, qualora non avesse trovato soddisfazione dalla Ue. E la Russia si era dichiarata disposta a fornire prestiti alla Grecia. Quando e come è nato il sodalizio?
Attilio Lucchini

Caro Lucchini,
Nei rapporti fra la Grecia e la Russia vi sono anzitutto memorie storiche, affinità culturali, contiguità religiose. I russi di Kiev, nel Medio-Evo, scendevano a Costantinopoli per commerciare, ammirare e imitare le istituzioni di Bisanzio. Quando il principe Vladimiro, alla fine del primo millennio d. C. , volle che il suo popolo divenisse cristiano, l’autorità religiosa a cui il suo Paese, da quel momento, avrebbe fatto riferimento era il Patriarcato greco di Costantinopoli. Più tardi, dopo la conquista turca della grande città sul Bosforo e le trionfali vittorie dell’Impero Ottomano nel Mar Nero e nell’Europa danubiano-balcanica, la Russia fu la grande patria religiosa di quei fratelli cristiani che erano divenuti sudditi del Sultano .
I greci, nel frattempo, non smisero mai di commerciare con i porti russi e georgiani del Mar Nero; e quando cominciarono a battersi per la loro indipendenza, poterono contare sulla simpatia e gli aiuti di Pietroburgo. Una delle prime società segrete del Risorgimento greco fu fondata a Odessa nel 1815. Giovanni Capo d’Istria nacque veneziano a Corfù nel 1776, ma divenne un autorevole diplomatico russo e, infine, il primo presidente della Grecia liberata. Aleksandr Ypsilanti nacque a Costantipoli nel 1796, erede di una famiglia «fanariota» e sarà uno dei maggiori protagonisti della guerra greca di liberazione. Ma aveva cominciato la sua carriera militare nella guardia imperiale dello zar di Russia.
I legami religiosi fra Grecia e Russia restano molto forti e la Chiesa ortodossa ha avuto sinora nella vita pubblica greca un ruolo non molto diverso da quello che la Chiesa russa ha riconquistato a Mosca dopo la caduta del regime comunista. Ho scritto «sinora» perché Alexis Tsipras, il nuovo presidente del Consiglio greco, ha rifiutato di pronunciare il giuramento religioso con cui il capo del governo di Atene prende abitualmente possesso dei suoi poteri. Ma questo non ha impedito che, qualche giorno dopo, il giuramento dei nuovi deputati avvenisse in Parlamento alla presenza di tre alti sacerdoti della Chiesa ortodossa.
Nel secolo scorso il percorso politico di Grecia e Russia è stato alquanto diverso. I partigiani comunisti che cercarono di conquistare il potere alla fine della Seconda guerra mondiale erano lo strumento con cui Mosca cercava di estendere la sua influenza all’intera penisola balcanica. Con l’adesione alla Nato nel 1952, la Grecia scelse il campo occidentale. Quando Andreas Papandreu, tornato in patria dall’esilio dopo la fine del regime dei colonnelli, fondò un nuovo partito socialista (il Pasok) e fece una campagna elettorale durante la quale promise che avrebbe chiuso le basi della Nato nel suo Paese. L’ Unione sovietica sperò allora che la Grecia sarebbe stata una spina nel fianco della Nato. Ma Papandreu, si limitò a infastidire gli Stati Uniti con qualche sortita anti-atlantica.
Quanto agli amichevoli rapporti fra Grecia e Russia in questi ultimi tempi, i segnali sono numerosi. Vi sono uomini d’affari che lavorano con il mercato russo, banche greche e cipriote che fanno altrettanto, finanzieri e politici che non nascondono la loro simpatia per Putin, prelati che vedono nelle buone relazioni russo-greche il trionfo della Chiesa ortodossa e anche, beninteso, un po’ di tattica da una parte e dall’altra. Ai greci non spiace fare sapere a Bruxelles che hanno a Mosca un amico. Ai russi non spiace fare sapere a Washington che l ‘America può fidarsi della Grecia soltanto fino a un certo punto.